La moda per cani ha ormai superato cappottini e tutine. Sempre più padroni americani decidono di “regalare” al proprio amico a quattro zampe un tatuaggio
Anche le mode per animali domestici, ormai, passano veloci e diventano sempre più stravaganti. La certezza è che l’ultima nata farà scatenare gli ambientalisti di tutta America, che sicuramente si ribelleranno alla nuova tendenza che i padroni statunitensi impongono ai loro animali.
Si tratta del tatuaggio per cani, che oltreoceano ha ormai decisamente surclassato cappottini, tute di marca e scarpe simil-umane.
Mentre gli esperti giurano che si tratti di una pratica indolore, qualche dubbio rimane sull’effetto che può avere l’utilizzo di agenti chimici sulla pelle canina, a detta di tutti i veterinari particolarmente sensibile.
Il presidente dell’associazione che ha dato il via a questa moda, la National Association of Professional Creative Groomers, Amy Brown, ha spiegato che il tatuaggio si esegue superficialmente, su una zona rasata del corpo del cane, sulla quale si disegna con un aerografo con coloranti atossici realizzati appositamente per questo scopo. Lo stesso Brown, però, sostiene che «la pelle dei cani è più sensibile alle sostanze chimiche di quella umana», ma assicura che i tatuaggi eseguiti sotto il controllo della sua organizzazione «garantiscono massima professionalità».
Sorge il dubbio sull’utilità di questa pratica, assolutamente imposta all’animale, che è difficile immaginare abbia richiesto al suo padrone di avere sulla pelle un cuoricino con le sue iniziali.
Jara Dollinger, portavoce dell’organizzazione nazionale per i diritti degli animali, ritiene la pratica «non dignitosa» e altri animalisti l’hanno definita l’ultima frontiera dell’umiliazione a quattro zampe.
La pratica, intanto, si sta diffondendo su larga scala in Stati Uniti e Canada, visto anche il prezzo del tatuaggio, che oscilla tra i 10 e i 20 dollari a seconda della complessità del disegno, e che la rende alla portata di tutti.
Per ora, in Italia, le parole tatuaggio e cane si incontrano solo sulla pelle dei padroni che decidono di incidersi a vita sulla propria pelle il ricordo dell’amicizia profonda con il loro amico a quattro zampe.
La Stampa – 17 maggio 2012