Giovani senza lavoro e inflazione in aumento. Il tutto in una situazione di scarsa crescita economica e crisi finanziaria. E’ il desolante quadro del nostro Paese. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a settembre è infatti salito al 29,3%, dal 28,0% di agosto. Si tratta del dato più alto dal gennaio 2004, ovvero dall’inizio delle serie storiche. Lo rileva l’Istat in base a stime provvisorie. La stessa rilevazione mette in luce come il tasso d’inflazione annuo a ottobre sia salito al 3,4% dal 3% di settembre. È il dato più alto da ottobre 2008. Le stime indicano un aumento dello 0,6% su base mensile, vale a dire il rialzo maggiore da giugno 1995. Sul risultato pesano gli effetti della manovra, in particolare dell’incremento dell’Iva. Secondo l’istituto nazionale di statistica, il tasso complessivo di disoccupazione a settembre è inoltre balzato all’8,3%, dall’8,0% di agosto.
Più in particolare, il tasso di disoccupazione maschile aumenta di 0,3 punti percentuali nell’ultimo mese, portandosi al 7,4%; anche quello femminile mostra un aumento della stessa entità e si attesta al 9,7%. Rispetto all’anno precedente il tasso di disoccupazione maschile sale di 0,2 punti percentuali e quello femminile di 0,3 punti percentuali. Sul fronte opposto, il tasso di occupazione si attesta al 56,9%, in diminuzione sia nel confronto congiunturale (-0,2 punti percentuali) sia in termini tendenziali (-0,1 punti percentuali).
L’EMERGENZA FEMMINILE – C’è poi il preoccupante dato sulla presenza delle donne nel mondo dell’occupazione: quasi una su due in Italia nè lavora nè è in cerca di un posto, ovvero non rientra nè nella fascia degli occupati nè in quella dei disoccupati. A settembre il tasso di inattività femminile è pari al 48,9%, mentre quello maschile si attesta a 26,9%. In generale, spiega l’Istituto, il tasso di inattività si attesta al 37,9%, registrando un aumento congiunturale di 0,1 punti percentuali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni crescono dello 0,1% (21 mila unità) rispetto al mese precedente. Su base annua gli uomini diminuiscono dello 0,2%, mentre le donne inattive aumentano dello 0,5%.
I PREZZI IN AUMENTO – Quanto ai dati sull’inflazione, quella di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale al 2,6%, con un’accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto a settembre (+2,4%). Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo sale al 2,5% dal 2,3% di settembre. Nel mese di ottobre, si rilevano tendenze all’accelerazione della crescita dei prezzi al consumo per quasi tutte le tipologie di beni e servizi. Dal punto di vista settoriale, il principale effetto di sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dal rialzo congiunturale dell’1,4% dei prezzi dei beni energetici. Effetti di contenimento del tasso d’inflazione si devono, invece, alla diminuzione su base mensile dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-0,3%) e alla stabilità dei prezzi dei ricreativi, culturali e per la cura della persona. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell’Ue (Ipca) aumenta dello 0,9% su base mensile e del 3,8% su base annua, con un’accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto a settembre 2011 (+3,6%). Si tratta del livello più alto dal settembre del 2008. Guardando i diversi settori economici, i maggiori incrementi congiunturali dei prezzi rilevati ad ottobre 2011 riguardano le divisioni bevande alcoliche e tabacchi (+3,7%), abbigliamento e calzature (+1,2%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,8%), e istruzione (+0,6%). Sul piano tendenziale i maggiori tassi di crescita interessano i trasporti (+7,1%), le bevande alcoliche e tabacchi (+6,0%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+5,9%). In flessione risultano, invece, i prezzi delle comunicazioni (-0,4%). In particolare, su base annua continuano la loro corsa i prezzi di caffè (+15,9%) e zucchero (+16,0%).
IL CARO CARBURANTI – Va poi segnalato come a ottobre la benzina sia aumentata del 17,8% (dal +16,3% di settembre) su base annua, mentre è salita dello 0,8% su base mensile. Sempre a ottobre, fa notare l’istituto di statistica, il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto è salito del 21,2% (dal +19,2% di settembre) ed è aumentata dell’1,7% sul piano congiunturale. Forte rialzo anche per il prezzo del gas naturale, che su settembre aumenta del 3,4% e su base annua balza all’11,3%, dal 7,6% di settembre. In lieve aumento congiunturale, invece, risulta il prezzo dell’energia elettrica (+0,1%) che registra un rialzo annuo del 5,1%, stabile rispetto a settembre.
Corriere.it – 31 ottobre 2011