Alcune infezioni virali che causano ancora molti decessi nei paesi in via di sviluppo si potrebbero prevenire con una particolare tipologia di seme Lo afferma uno studio giapponese
Ci sono luoghi del mondo dove si muore ancora per una semplice diarrea. Paesi dove effettuare campagne di vaccinazione risulta estremamente difficoltoso. Tutto sarebbe più facile se si riuscisse ad inserire all’interno degli alimenti il vaccino desiderato. A questa strategia stanno lavorando diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo e i risultati cominciano a farsi vedere: gli scienziati della Università di Tokyo sono riusciti nell’impresa di creare un riso capace di proteggere chi lo assume dalle infezioni causate dai rotavirus.
I risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Journal of Clinical Investigation.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno, nei paesi del sud del mondo, 600 mila bambini muoiono di diarrea causata da infezioni da rotavirus. Il virus è responsabile della classica gastroenterite, una malattia che non da particolari problemi se curata correttamente. Purtroppo però, laddove le risorse sono scarse, la patologia può essere letale. Una vera e propria emergenza sanitaria.
Da pochi anni sono entrati in commercio alcuni vaccini dalla buona efficacia in grado di proteggere da questo tipo di infezioni. Questi però devono essere somministrati in più sedute ed entro tempi ristretti. Un limite vero e proprio per quei paesi dove la prima preoccupazione è la sopravvivenza giorno per giorno.
Ecco perché creare un vaccino alimentare potrebbe risolvere gran parte di questi problemi. Un compito non più impossibile grazie all’ingegneria genetica. Nel caso dello studio giapponese gli scienziati sono riusciti ad inserire all’interno del microrganismo Agrobacterium tumefaciens una porzione di Dna che induce immunità contro i rotavirus. La scelta di questo microrganismo non è casuale: esso è infatti capace di infettare le piante trasferendo parte del proprio materiale genetico. Una sorta di cavallo di Troia in grado di portare all’interno dei semi di riso le informazioni per rispondere alle infezioni da rotavirus.
Al momento il riso è stato testato con successo sui topi. Gli animali nutriti con l’alimento OGM si sono mostrati immuni dalle infezioni. Immunizzazione garantita anche dopo una lunga cottura ad alte temperature. Risultati davvero promettenti che fanno ben sperare e che potrebbero porre le basi per lo sviluppo di altri vaccini basati sullo stesso principio.
La Stampa – 10 agosto 2013