I provvedimenti contenuti nel disegno di legge delega sulla riforma della pubblica amministrazione piacciono agli italiani e anche ai dipendenti pubblici. Ci sono scelte che convincono maggiormente e scelte meno apprezzate, ma, nel complesso, più della metà delle norme varate ottiene buoni livelli di consenso.
Una promozione che arriva anche dal folto e corposo gruppo sociale dei dipendenti pubblici. Tra questi ultimi non mancano provvedimenti sgraditi, come, ad esempio, le norme che prevedono la possibilità (in caso di mobilità contenuta all’interno dei 50 chilometri) di spostamento dei dipendenti da una sede di lavoro all’altra e senza l’assenso del soggetto coinvolto; oppure, come la norma che prevede il rispetto delle quote di genere nel conferimento degli incarichi nella Pubblica amministrazione. Il quadro delle valutazioni sulla legge delega emerge dall’indagine settimanale, svolta da SWG tra il 16 e il 18 luglio 2014, su un campione di 1.000 cittadini. In ragione del tema, inoltre, è stato realizzato un sovra-campionamento tra i dipendenti pubblici, con circa 300 soggetti intervistati. I provvedimenti ritenuti maggiormente importanti dai cittadini sono: il divieto di continuare a lavorare nella P.A. dopo l’età di pensionamento; il taglio ai permessi sindacali e gli incarichi dirigenziali nella P.A. preclusi ai pensionati. Piacciono le scelte relative all’online, con la possibilità, per i cittadini, di avere dalla pubblica amministrazione tutte le informazioni.
Enzo Risso Direttore scientifico di Swg – Il Messaggero – 20 luglio 2014