Con il rimpasto di governo, il Nuovo centrodestra fa il pieno: un ministro agli Affari regionali e quattro sottosegretari (Giustizia, Sviluppo Economico, Infrastrutture, Turismo). Pure Scelta civica ottiene poltrone e promozioni (due viceministri, agli Esteri e all’Economia e un sottosegretario alla Cultura) mentre il Pd piazza i suoi a Palazzo Chigi (con il nuovo super sottosegretario economico), una new entry alla Giustizia, una agli Esteri e un viceministro allo Sviluppo economico.
La sinistra del Pd non si riconosce appieno nella nomina di Enzo Amendola: e con malcelato disappunto il bersaniano Miguel Gotor rileva che «dal Manuale Cencelli si passa al Renzelli con il Ncd che ha più ministri che voti. Avanti così, con la nuova politica…».
Insomma, dopo mesi di attesa, il premier Matteo Renzi ha fatto le sue scelte concordate con Alfano e con Zanetti. Domani pomeriggio il neoministro piemontese Enrico Costa (Ncd), che lascia la poltrona da vice alla Giustizia e conquista quella di responsabile degli Affari regionali con delega alla Famiglia, giurerà al Quirinale davanti al presidente della Repubblica. Poi, alle 21, la squadra dei vice giurerà a Palazzo Chigi. Il professore bocconiano Tommaso Nannicini, fino a ieri consulente economico di Renzi, diventa sottosegretario presso la presidenza del Consiglio con delega sui Dossier economici a partire dal Jobs act per le partite Iva. Alla Giustizia vanno la senatrice Federica Chiavaroli (Ncd) e Gennaro Migliore (Pd). Il senatore Antonio Gentile (Ncd), estromesso dal ministero delle Infrastrutture a causa di una inchiesta che coinvolse il figlio, ora che tutto è stato chiarito viene risarcito con la poltrona di sottosegretario allo Sviluppo economico. Al Mise di via Veneto, però, il Pd si ritaglia due poltronissime: col viceministro Teresa Bellanova, ex sindacalista ed ex sottosegretario al Lavoro, che si occuperà dei tavoli di crisi e col viceministro Ivan Scalfarotto che avrà le deleghe di Carlo Calenda (inviato come «ambasciatore» presso la Ue) sul Commercio estero.
Per compensare, il segretario di Scelta civica, il commercialista Enrico Zanetti, viene promosso da sottosegretario a viceministro dell’Economia, e Sc guadagna anche un poltrona alla Cultura con Antimo Cesaro. Ncd, poi, ottiene posti di prestigio per due donne: Dorina Bianchi alla Cultura (Turismo) e Simona Vicari alle Infrastrutture. Alla Farnesina, promozione per Mario Giro (tecnico) che diventa viceministro (delega alla Cooperazione) mentre Amendola arriva nel ministero di Gentiloni come sottosegretario. Nel Pd, la corrente più premiata, con Amendola e Bellanova, è quella del ministro Martina.
Il Consiglio dei ministri, che è stato aggiornato da Maria Elena Boschi sulla performance dell’attuazione del programma, ha approvato un disegno di legge delega del ministro Dario Franceschini che dopo 66 anni mette ordine nel settore del cinema e dell’audiovisivo e inietta in un settore in crisi un fondo annuale di 400 milioni (erano 450 in entrata). Spariscono poi le commissioni ministeriali di censura. Il Cdm ha anche approvato la delega in materia di contrasto alla povertà e il ddl sul lavoro autonomo.
Corriere.it – 29 gennaio 2016