Elisa Balconi è la nuova sindaca di Cassina de’ Pecchi, Comune con 13 mila abitanti in provincia di Milano. Con la fascia tricolore, ha ereditato anche una mandria di 77 capi bovini, mucche in stato di denutrizione che la magistratura ha posto sotto sequestro. Balconi ha svolto fino ad oggi più di una professione. Giornalista, addetta stampa, autrice di saggi e romanzi. E ormai da diversi anni fa la psicoterapeuta. Una volta diventata prima cittadina in quota Lega, di tutto si sarebbe aspettata, meno che improvvisarsi allevatrice di bovini: «È stata una sorpresa: ma siamo riusciti a far fronte anche a questo».
L’indagine per maltrattamento sugli animali si innesta in una controversia giudiziaria tra vecchi e nuovi proprietari di un’azienda agricola, che si trascina ormai da 29 anni. Per impedire che le vacche fossero messe all’asta, il 25 aprile scorso la Procura di Milano ne ha disposto il sequestro, affidandole a un custode giudiziario, ovvero il sindaco.
Per un mese, la mandria è stata «gestita» dal predecessore di Balconi, Massimo Mandelli. Ma da quando il 26 maggio la nuova sindaca si è insediata, le mucche della Cascina Moretti sono diventate un suo problema: «Il mio lavoro è prendermi cura di loro, quindi assicurarmi che stiano bene, che abbiano da bere e da mangiare. Il mio predecessore ha dato incarico a un veterinario di tenere sotto controllo il loro stato di salute, e naturalmente io proseguirò su questa strada».
Al momento del sequestro, i carabinieri del nucleo Forestale avevano constatato una scena pietosa: «Le mucche stavano morendo di fame e di sete», prosegue la sindaca: «Alcune, nel tentativo forse di trovare cibo, avevano cercato di fuggire infilandosi tra i pali metallici del recinto. E in questo modo si sono ferite. Altre le hanno trovate sdraiate in mezzo al campo, con le zampe divaricate in modo innaturale. Muggivano di dolore, anche perché nessuno le mungeva più e soffrivano di mastite. Ora la situazione è decisamente migliorata».
Dal 1990
I Cassi e Futuragri in contesa da 29 anni. Nel mezzo una denuncia
per maltrattamenti
Il Comune si occupa di verificare le condizioni della mandria, ma la cura degli animali è delegata ai proprietari, i fratelli Cassi, titolari di una società agricola impegnata in un contenzioso civile con la Futuragri, una immobiliare di Monza. Nel 1990, la società acquista la proprietà del fondo di Cascina Moretti in località Sant’Agata. «La gestione in affitto era affidata all’azienda agricola fratelli Cassi — si legge in un comunicato di Futuragri dello scorso maggio —, contratto poi scaduto nel novembre del 2002». Da quel momento le udienze e i processi, tra tentativi di sfratto e ricorsi di ogni tipo, si accavallano. Da parte loro i vecchi proprietari tengono duro, appellandosi fino in Cassazione. Ai giornali locali hanno dichiarato: «Faremo di tutto per difendere ciò che consideriamo ancora una nostra proprietà, dimostreremo le nostre ragioni con una dettagliata documentazione».
Vinto un round del lungo duello giudiziario, la Futuragri ha ottenuto il possesso del terreno. Su cui però sorgevano ancora le stalle con le vacche. Il Tribunale le mette all’asta. Quelle invendute sarebbero state abbattute. Ed è in questa fase che i Cassi denunciano i maltrattamenti sui bovini: «Ho assunto l’incarico — spiega l’avvocato Eliana Capizzi, che difende i fratelli — proprio per evitare che venissero soppressi degli animali innocenti. Ed ho chiesto al pm di sequestrarli, allo scopo di accertare le loro condizioni».
La Futuragri, con il suo legale Lucilla Tassi, ribatte: «Dopo lo sfratto, i Cassi avrebbero dovuto e potuto ritirare i bovini, provvedendo alla loro cura». A questo punto, forse per garantire imparzialità, il pm incarica il sindaco di fare da custode, e avvia le indagini. «Ora le mucche stanno meglio — conclude la sindaca Balconi —, forse sarebbe meglio se mangiassero un po’ di più. Ma non possiamo lamentarci».
IL CORRIERE DELLA SERA