La prima incognita è il V-day. Ad oggi nessuno sa quando in Italia comincerà la campagna vaccinale più grande della storia. Le uniche due date sicure sono il 29 dicembre e il 12 gennaio quando l’Ema, l’autorità europea del farmaco, potrebbe autorizzare rispettivamente le dosi della Pfizer e di Moderna. Poi, solo un punto interrogativo. Anche per questo il governo preme perché il giorno di partenza sia lo stesso in tutta Europa. Un modo per dare un segnale di unità, per rendere solenne quella che rappresenta una svolta. Ma anche per evitare confronti tra chi è più avanti e chi è più indietro.
Proprio per questo, però, allineare tutti non è semplice. La Germania dice che sarebbe pronta ai primi giorni di gennaio. Anche se in realtà il piano vaccinale tedesco non prevede uno sprint del genere. La macchina italiana era tarata per la fine di gennaio, se non più avanti. Adesso si corre per anticipare. Ma restano ancora dei punti interrogativi.
Due giorni fa è scaduto il bando per le siringhe. Sono arrivate offerte per 1,5 miliardi di pezzi, 10 volte più del necessario, come sottolinea il commissario all’emergenza Domenico Arcuri. Adesso bisogna scegliere i vincitori, e uno dei criteri più importanti sarà proprio la data di consegna. Almeno una prima tranche deve arrivare a dicembre. E a dicembre ci siamo già. Poi c’è da completare il meccanismo, davvero complesso, per le prenotazioni. Al contrario di quello che si è detto anche ieri, una vera e propria app di prenotazione non ci sarà. Significherebbe tagliare fuori gran parte degli anziani, propio i primi della lista nella seconda fase. Senza contare che le app non sembrano portare bene al governo e stavolta in gioco c’è qualcosa di più importante di un bonus per la bici o di un rimborso per le spese di Natale. La piattaforma in fase di realizzazione con Eni e Poste servirà a tracciare le singole fiale di vaccino, dal loro arrivo nell’aeroporto di Pratica di Mare fino alla somministrazione. Per prenotazioni e registrazioni ci sarà un call center, si useranno i medici di base e anche altri canali. Ma non una app.
Washington
Negli Stati Uniti via libera degli esperti ad autorizzare il vaccino della Pfizer
C’è poi un’altra incognita. Oggi sarà lanciata una chiamata pubblica per i medici e gli infermieri che dovranno materialmente somministrare le dosi. A regime serviranno 3 mila medici e 12 mila infermieri, vanno arruolati tra pensionati, specializzandi e neolaureati. Ma il sindacato Anaao giovani, con buona pace per il giuramento di Ippocrate, dice già no a quello che definisce uno «sfruttamento». Restano poi da sciogliere i nodi di sistema. Probabile che si vada verso la patente di immunità che, alla fine della campagna, permetterà solo ai vaccinati di entrare negli stadi o nei teatri.
Negli Stati Uniti è arrivato ieri il via libera del comitato tecnico-scientifico di Fda (l’autorità americana del farmaco) alla distribuzione del vaccino Pfizer-BioNtech. I primi a ricevere l’immunizzazione, già lunedì prossimo, saranno gli operatori sanitari, seguiti dagli ospiti delle case di riposo. «Una luce brillante in tempi inutilmente bui», commenta il presidente eletto Joe Biden.