Ieri l’Agenzia italiano del farmaco dopo aver ribadito la possibilità di impiegare il siero di AstraZeneca per tutte le fasce d’età sane cioè senza «specifici fattori di rischio» ha però voluto precisare un’altra volta con un nuovo comunicato che l’antidoto sviluppato dall’azienda anglo-svedese insieme ad Oxford deve essere usato in via «preferenziale» per la popolazione tra i 18 e i 55 anni e «senza patalogie gravi». In attesa di «dati più solidi» per le altre fasce d’età l’Aifa consiglia dunque al momento di escludere gli anziani dall’uso di questo vaccino, una scelta già fatta dalla Germania a cui ieri si è accodata anche la Francia che hanno raccomandato il siero di AstraZeneca solo per gli under 65.
Su queste indicazioni oggi il Governo insieme al commissario Arcuri e alle Regioni lavoreranno in un nuovo vertice alla rimodulazione del piano vaccinale decidendo target e modalità di distribuzione di questo siero. Il tempo stringe visto che le prime 428.440 dosi del vaccino AstraZeneca sono attese a giorni tra l’8 e il 14 febbaio. E una settimana dopo ne arriveranno altre 661.133. Si tratta di un primo milione aggiuntivo di possibili iniezioni da affiancare alle 3 milioni di dosi disponibili sempre a febbraio da Pfizer e Moderna ma riservate a operatori sanitari e over 80.
Non è tutto. Oggi nel vertice con le Regioni si parlerà anche dei centri di somministrazione aggiuntivi per la vaccinazione di massa che dovranno essere attivati in attesa che sboccino anche le primule del commissario Arcuri. Le Regioni stanno allestendo a fianco di ospedali, Asl e centri vaccinali anche spazi ad hoc come fiere, centri congressi o grandi hub come quello di Fiumicino nel parcheggio lunga sosta dell’aeroporto con postazioni sulle 12 piste in cui si potranno somministrare fino a 2000 vaccini al giorno.
Nell’incontro di oggi con i governatori il ministro della Salute Roberto Speranza arriverà anche con un accordo quasi definito con i medici di famiglia che presto saranno coinvolti nella fase di vaccinazione di massa: il protocollo nazionale potrebbe essere siglato con i principali sindacati dei medici di famiglia già nei prossimi giorni per poi essere declinato a livello regionale con singoli accordi. Tempi tecnici questi che fanno presumere che la fase operativa partirà a marzo: «Noi siamo pronti per la vaccinazione di massa – avverte Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale – aspettiamo che il Governo ci dica come e quando dovremo iniziare». Per Cricelli «quello di AstraZeneca per le modalità semplici di trasporto e conservazione è il vaccino ideale per gli studi dei medici di famiglia. Certo – aggiunge – colpisce che si parta con le vaccinazioni di altre categorie senza prima aver concluso quelle delle fasce più a rischio come i grandi anziani».
Intanto oggi l’Aifa incontrerà le aziende che producono gli anticorpi monoclonali, l’obiettivo è autorizzare i primi già in questi giorni con una procedura d’emergenza.