Green pass a tappe per arrivare alla fine di ottobre con l’obbligo di avere il certificato per tutte le categorie di lavoratori. È il piano del governo per mantenere sotto controlla la curva epidemiologica e scongiurare nuove chiusure. Il Parlamento sta votando la conversione in legge del decreto entrato in vigore il 6 agosto e oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto che impone la certificazione per i lavoratori della scuola, dell’università e le Rsa.
Ecco tutte le categorie che già hanno l’obbligo e quelle che invece lo avranno nelle prossime settimane.
Scuola, università, Rsa
Il decreto approvato oggi impone ai lavoratori che entrano nelle scuole, nelle università e nelle Rsa il possesso del green pass. Si parla dei dipendenti delle ditte di pulizia, delle mense, di chi deve effettuare lavori di manutenzione.
Personale scolastico e studenti universitari
È in vigore l’obbligo di avere il green pass per tutto il personale scolastico e universitario e per gli studenti universitari.
Il controllo è affidato ai dirigenti scolastici.
La mancanza di green pass è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro viene sospeso, e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso.
Luoghi chiusi aperti al pubblico
È in vigore l’obbligo in un lungo elenco di luoghi chiusi.
1) servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso.
2) spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi;
3) musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
4) piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
5) sagre e fiere, convegni e congressi;
6) centri termali, parchi tematici e di divertimento;
7) centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;
8) attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
9) concorsi pubblici.
Treni, aerei, navi
Dal 1° settembre il green pass è obbligatorio per treni a lunga percorrenza, aerei e navi.
Treni
Su Tav, Intercity o un Intercity notte, è obbligatorio esibire la certificazione verde. L’addetto alle Ferrovie verifica il possesso del certificato.
Navi e traghetti
Anche nel caso di navi e traghetti interregionali tutti i passeggeri devono avere il green pass. La capienza è fissata all’80%. Fanno eccezione i collegamenti marittimi dello Stretto di Messina che, pur essendo tra due regioni diverse, seguono le regole previste per il trasporto pubblico locale.
Aerei
Oltre che per i voli internazionali, anche per le tratte nazionali è obbligatorio avere il green pass. La verifica è a carico dei vettori aerei e dei loro delegati.
Autobus
Per salire a bordo degli autobus che collegano più di due regioni e che effettuano tratte turistiche più lunghe e su quelli per servizi di noleggio con conducente è necessario esibire la certificazione verde Covid-19. La capienza è fissata così all’80% (prima dell’obbligo del green pass era al 50%).
Mense aziendali
Con una Faq, risposta a domande frequenti, il governo ha chiarito che l’obbligo vale anche per le mense aziendali.
«Per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde, analogamente a quanto avviene nei ristoranti. A tal fine, i gestori dei predetti servizi sono tenuti a verificare le certificazioni verdi.
Alberghi
Con una Faq il governo ha chiarito le procedure per gli alberghi che sono diverse per i clienti e per chi invece entra soltanto per alcune attività.
1) I clienti di una struttura ricettiva possono accedere ai servizi di ristorazione offerti dalla struttura esclusivamente per la propria clientela, anche in caso di consumo al tavolo in un locale al chiuso, senza mostrare una certificazione verde.
2) I clienti di una struttura ricettiva devono avere la certificazione verde solo per quanto riguarda le attività al chiuso di piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e centri benessere.
3) I clienti esterni hanno obbligo di certificazione verde per i servizi di ristorazione in caso di consumo al tavolo al chiuso.
Centri termali
Chi accede ai centri termali esclusivamente per usufruire dell’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative e terapeutiche, non ha obbligo di certificazione verde se ha la prescrizione del proprio medico di famiglia o di uno specialista.
Scuole e Rsa
Oggi è stato approvato il decreto che obbliga i lavoratori esterni che entrano nelle scuole e nelle Rsa ad avere il green pass. Nell’elenco ci sono i dipendenti delle ditte di pulizie, delle mense e di tutti gli altri settori per cui si ha accesso alle strutture.
Ristoratori, istruttori sportivi, addetti agli spettacoli
La prossima settimana dovrebbe essere approvato il decreto che obbliga al possesso del green pass titolari e dipendenti dei luoghi dove c’è già l’obbligo per i clienti.
1) servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso.
2) spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi;
3) musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
4) piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
5) sagre e fiere, convegni e congressi;
6) centri termali, parchi tematici e di divertimento;
7) centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;
8) attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Pubblica amministrazione
Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta spinge per far entrare in vigore l’obbligo anche per tutti i dipendenti pubblici. La norma potrebbe essere inserita nel decreto della prossima settimana o tra quindici giorni.
Aziende private
Trattativa parallela viene condotta anche per le aziende private e la decisione sarà presa al termine del negoziato tra Confindustria e sindacati.