Dopo il caso dei riscontri di alimenti etnici contenenti ingredienti di origine animale introdotti illegalmente sul territorio nazionale in Campania, il Minsalute ha ritenuto opportuno programmare un’attività di controllo coordinata a livello nazionale presso negozi, punti vendita, mercati rionali cittadini in cui potrebbero essere commercializzati prodotti etnici con medesime problematiche. Nella fase attuale è previsto che le attività di controllo rafforzate possano essere attuate in via di urgenza nei primi tre mesi del 2024, al termine dei quali sarà eseguita una valutazione dei risultati ottenuti. In questo lasso di tempo, il Ministero indica l’obiettivo, ove possibile, di un numero non inferiore a 30 accessi ispettivi per ciascuna Regione e 15 per le Province autonome.
L’obiettivo dell’attività di controllo è individuato nella verifica della presenza di modalità illegali di importazione e distribuzione di alimenti etnici comprese eventuali irregolarità di quanto riportato nelle etichettature dei prodotti. L’attività di controllo dovrà quindi essere rivolta alla verifica della vendita di prodotti importati illegalmente ed in particolare di carni e prodotti a base di carne, con particolare attenzione anche ad altri alimenti che li potrebbero contenere pur senza una corretta indicazione in etichetta, come nel caso segnalato nella comunicazione citata in premessa.
La concomitante emergenza da Peste Suina Africana (PSA) e le evidenze acquisite anche su questo tema con medesima comunicazione sopra citata, riguardo all’elevato rischio di introduzione e diffusione della malattia attraverso prodotti alimentari, fa ritenere opportuno aggiungere alle suddette attività di controllo un piano di monitoraggio straordinario per la ricerca del virus della PSA nel caso in cui i prodotti rinvenuti con irregolarità nelle modalità di immissione in commercio contengano elementi organici di origine suina.
Al riguardo, non potendo indicare in maniera esaustiva tutti gli elenchi dei Paesi terzi e le norme di riferimento che fissano i divieti di introduzione nell‘UE di carni e prodotti a base di carne, gli uffici veterinari periferici del Ministero della Salute in indirizzo potranno fornire, se necessario, ogni utile assistenza e supporto.
Per quanto riguarda l’intensificazione dei controlli sul territorio, le Autorità regionali e il Comando dei Nas si attiveranno, attraverso i rispettivi servizi locali delle ASL territorialmente competenti e i propri presidi NAS territoriali, per coordinare ispezioni congiunte presso gli esercizi di vendita preventivamente individuati, tese all’esecuzione delle verifiche necessarie nonché all’acquisizione di evidenze utili alla ricostruzione della tracciabilità dei prodotti trovati non conformi per l’individuazione del relativo possibile punto di ingresso.
Nel caso di riscontro di prodotti di cui è vietata l’importazione o qualora sussistano altre non conformità, si dovrà procedere inoltre al campionamento ufficiale e al sequestro della merce. I campioni dovranno essere corredati di adeguato verbale contenente indicazioni circa le motivazioni del campionamento e la richiesta di analisi secondo i parametri minimi dello schema decisionale in allegato che fanno salve ogni eventuale ulteriore necessità analitica ritenuta necessaria.
Il campione sarà conferito al laboratorio dell’IZS territorialmente competente che procederà all’esecuzione delle analisi del caso o al trasferimento presso altra sezione/IZS/laboratorio ufficiale in possesso dell’accreditamento delle prove richieste. Quanto alla parte dei test analitici relativi al piano di monitoraggio per le finalità di salute animale, laddove previsto dal flusso dello schema decisionale sopra citato, un’aliquota aggiuntiva del campione procede dal laboratorio dell’IZS territorialmente competente al Centro di Referenza Nazionale per lo studio dei Pestivirus ed Asfivirus al fine di consentire la ricerca del virus PSA il cui esito eventualmente positivo dovrà essere immediatamente comunicato alle Direzioni ministeriali competenti
Si prevede nella fase attuale che le attività di controllo rafforzate possano essere attuate in via di urgenza nei primi tre mesi del 2024 al termine dei quali sarà eseguita una valutazione dei risultati ottenuti. In questo lasso di tempo, si ritiene adeguato raggiungere, ove possibile, un numero non inferiore a 30 accessi ispettivi per ciascuna Regione e 15 per le Province autonome.