In un mese il Servizio sanitario nazionale è riuscito a reclutare 20.040 tra medici, infermieri e altri operatori sanitari da inviare in prima linea nella battaglia al Covid 19. L’intervento ha consentito di recuperare quasi metà delle forze che il SSN aveva perso negli ultimi dieci anni per effetto dei tagli ripetuti.
“Avere più personale, più medici, più infermieri, più operatori sanitari – ha spiegato in una intervista al Sole 24 Ore il ministro della Salute, Roberto Speranza – è stata da subito una delle nostre priorità per affrontare la sfida del Covid-19”. “Oggi, a un mese dal decreto che forniva il quadro normativo e le risorse, la cifra di 20mila assunzioni è stata raggiunta e superata. La collaborazione tra ministero della Salute, Regioni e Province autonome è stata importante per arrivare in tempi rapidi a questo risultato”.
Ma ora si sta lavorando alla fase due e a rafforzare la sanità sul territorio: “Nei provvedimenti che sono in cantiere il rafforzamento del personale e delle risorse per il Servizio sanitario nazionale continuerà puntando soprattutto al territorio. Solo una sanità più reattiva e più vicina alle famiglie – ha sottolineato il ministro nell’intervista- consentirà, da una parte, di gestire meglio i pazienti Covid-19 e, dall’altra, di prendere in carico tutte le altre situazioni di fragilità che non richiedono cure ospedaliere”.
Ad oggi sono stati reclutati: 4.331 medici, 9.666 infermieri e oltre 5.700 tra operatori socio sanitari, farmacisti e tecnici di laboratorio. Il maggior numero di rinforzi è avvenuta in alcune Regioni, in particolare quelle più colpite dal virus. Oltre la metà delle assunzioni, più di 11mila sulle 20mila complessive, sono a tempo indeterminato (4.448) oppure con incarichi a tempo determinato (6.802) con contratti di un anno rinnovabili che però – così prevede il decreto 14/2020 – sono titoli preferenziali che potranno essere spesi nei futuri concorsi.
Per ulteriori informazioni