Cittadini segnalate via web gli sprechi della pubblica amministrazione. È l’appello lanciato da Palazzo Chigi che sceglie la partecipazione online anche per l’adozione della spending review.
Un’apposita sezione del sito del Governo è dedicata proprio alla spending review, «allo scopo di illustrare la spending review, quanto è stato fatto finora e i progressi che si attendono per i prossimi mesi».
Un modulo per segnalare gli sprechi
Non solo però perchè «tutti i cittadini, attraverso il modulo “Esprimi la tua opinione”, hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili».
La riduzione, assicura Palazzo Chigi, sarà selettiva
La riduzione delle spese pubbliche attraverso la spending review, informa il sito web di Palazzo Chigi, «non lineare ma – si sottolinea – selettiva, sarà realizzata potenziando la linea di risparmio seguita dal governo nei primi mesi di attività: ad esempio i risparmi, per oltre 20 milioni di euro, prodotti dalla Presidenza del Consiglio grazie alla diminuzione delle consulenze e ai tagli all’organico, la riduzione degli stipendi dei manager pubblici, i tagli sui voli di Stato e sulle “auto blu”, la soppressione di enti, o la riforma delle Province.
A Bondi 15 giorni per realizzare il cronoprogramma
In base alla bozza di decreto legge il supercommissario per la spending review, Enrico Bondi, avrà “15 giorni” di tempo per presentare un cronoprogramma al Consiglio dei ministri per tagli e razionalizzazioni della spesa pubblica. Il Consiglio dei ministri poi verificherà l’attuazione del piano «sulla base di relazioni mensili del commissario». Il commissario straordinario potrà operare «in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione» e potrà avvalersi anche di un “subcommissario”. Potrà stare in carica non più di un anno e percepire un’indennità «non superiore a quella del dirigente generale della presidenza del Consiglio dei ministri». Dopo la fase di raccolt delle informazioni sulle diverse voci di spesa e dopo aver segnalato al Consiglio dei ministri quelle che si possono tagliare, ridurre o razionalizzare, il commissario indicherà le misure da prendere e individuerà «un termine per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e alla scadenza del termine il Consiglio dei ministri può autorizzare, nel rispetto dell’articolo 120 della Costituzione (sui poteri sostitutivi del governo nei confronti di regioni ed enti locali, n.d.r.), l’esercizio dei poteri sostitutivi dei vertici delle amministrazioni inadempienti».
Nel medio periodo taglio di 295 miliardi, ma nel 2012 taglio di 4,2 mdl
Secondo i calcoli del Governo nel complesso, la spesa pubblica “rivedibile” nel medio periodo è pari a circa 295 miliardi di euro. A breve termine, invece, la spesa considerata rivedibile è stimabile in circa 80 miliardi. Per il 2012 la riduzione della spesa pubblica ha un importo complessivo di 4,2 miliardi: tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere. Questo importo potrebbe servire, per esempio, a evitare l’aumento di due punti dell’Iva previsto per gli ultimi tre mesi del 2012. Una riduzione di 4,2 miliardi, da ottenersi in 7 mesi (1° giugno-31 dicembre 2012) equivale a 7,2 miliardi su base annua e corrisponde perciò al 9% della spesa rivedibile nel breve periodo (80 miliardi).