A settembre, su base annua, la forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,7%) e il livello d’inflazione (+3,0%), su base annua, ha toccato una differenza pari a 1,3 punti percentuali. Si tratta del divario più alto almeno dal 1997. È quanto risulta dal confronto dei dati Istat.
Secondo i dati diffusi poco fa dall’istituto di statistica, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un +0,3% rispetto ad agosto e segnano un +1,7% rispetto a settembre 2010. Nei primi 9 mesi le retribuzioni sono aumentate dell’1,8%, rispetto allo stesso periodo del 2010. A fine settembre i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 66,9% degli occupati dipendenti e al 61,7% del monte retributivo.
Con riferimento ai principali macrosettori, comunica l’Istat, a settembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano una crescita tendenziale media del 2,0% per i dipendenti del settore privato e dello 0,6% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a settembre presentano gli incrementi maggiori rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono: militari-difesa (+3,7%), forze dell’ordine (+3,5%) e attività dei vigili del fuoco (+3,1%). Si registrano, invece, variazioni nulle per ministeri, scuola, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale
Ilsole24ore.com – 28 ottobre 2011