Non si può parlare di sostenibilità del Ssn senza parlare dell’insostenibilità di un grado di illegalità devastante per un paese moderno. Quanto sostiene il Presidente di Crea Sanità e economista dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata Federico Spandonaro, e cioè che un italiano che paga le tasse correttamente tiene da solo sulle spalle il welfare di molti, troppi connazionali, noi sindacalisti lo condividiamo: la sostenibilità del sistema sanitario e del sistema del welfare italiano è a rischio a causa dell’enorme evasione fiscale, ormai malattia endemica del nostro paese. Noi addirittura ci domandiamo se ancora esista quel Servizio sanitario nazionale che è salito ai vertici delle classificazioni dell’OMS non solo per la qualità della prevenzione e delle cure – risultato che va ascritto al valore dei professionisti medici e sanitari – ma anche per la sua equità e solidarietà, due principi più morali che politici o economici, e forse per questo caduti in disgrazia o tutt’al più divenuti elementi decorativi nei discorsi elettorali.
Oggi l’Ssn è vittima di interessi politici, di familismo, di furti, di inefficienze croniche, di emergenze cicliche che giustificano interventi irrazionali e costosi, dello spreco, dell’elefantiasi di una burocrazia dedita all’interdizione, dell’inerzia delle forze sociali, del senso rinunciatario e opportunistico di una maggioranza silenziosa, ma in taluni casi alquanto indaffarata come lo erano i ladri di gioielli sui ponti del Titanic che affondava.
In verità questo sarebbe ancora il miglior servizio sanitario possibile, ma a causa del definanziamento, del federalismo della diaspora e dell’autonomia spendacciona, del malaffare perpetuo, delle consorterie pervasive, delle sperimentazioni tayloristiche attuate sui processi lavorativi della prevenzione e delle cure e la progressiva privatizzazione strisciante del mercato sanitario, oggi questo Ssn è un malato agonizzante.
Noi, tutto quello che sta accadendo lo avevamo preannunciato e denunciato. Sono anni che chiediamo di difendere un livello essenziale di qualità ed equità del Ssn ma siamo rimasti inascoltati.
È chiaro a tutti che il Sistema sanitario nazionale deve fare i conti con la grave crisi economica che il paese, le famiglie e i milioni di italiani che rinunciano a curarsi a causa dei costi alti dei ticket, delle infinite liste d’attesa e della chiusura di servizi sul territorio, stanno vivendo.
Orbene, qualcuno ci spieghi perché non è possibile trovare pochi miliardi per finanziare la sanità mentre l’evasione fiscale si attesta sui 120 miliardi anno, mentre la corruzione genera annualmente 60 miliardi di danno per la pubblica amministrazione.
È un paese normale quello che lascia più soldi agli evasori di quanto ne dia alla tutela della salute?
In questo Paese siamo abituati a recitare il mantra secondo il quale nessuno è colpevole sino al terzo grado di giudizio, o alla prescrizione.
Figuriamoci di fronte al delitto perfetto: SSN e Welfare fatti a pezzi da un assassino apparentemente invisibile, l’autore del delitto perfetto.
Non è tempo di esercizi di stile e ideologie, la società civile deve semplicemente chiedersi se accettare ancora questo stato di cose.
Chiediamo a noi stessi se siamo disponibili a farci derubare di diritti fondamentali, se siamo così sottomessi che accettiamo ci venga rubata la prevenzione, la cura, la riabilitazione, ben sapendo che le malattie non vanno in prescrizione e quando ci colpiscono ci mettono drammaticamente davanti alla fragilità, all’insicurezza e a nuove forme di povertà.
Quindi: agiamo di conseguenza.
Aldo Grasselli – Presidente FVM
20 dicembre 2016