Il Corriere della Sera. Le uniche eccezioni riguardano i viaggi in macchina da soli, gli spostamenti in moto o in bici, le passeggiate in luoghi isolati. Nel resto dei casi sarà sempre obbligatorio indossare la mascherina. A suggerire le nuove regole è stato il Comitato tecnico scientifico che ieri ha consegnato al governo le indicazioni per fronteggiare la «seconda ondata» dei contagi da coronavirus. Con una raccomandazione stringente per quanto riguarda la movida ritenuta situazione «di criticità». E dunque anche per le feste private sono state previste numerose limitazioni sia per il numero dei partecipanti, sia per il divieto di ballo.
La seconda ondata
Si fanno dunque i conti con l’impennata di contagi e nel decreto che il governo approverà tra oggi e domani per la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 saranno fissati tutti i criteri per il rinnovo del Dpcm del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un provvedimento che sarà comunque rivisto se la curva epidemica dovesse crescere, soprattutto per non mandare in affanno le strutture sanitarie.
Mascherine all’aperto
Da domani in tutta Italia si potrà uscire soltanto con naso e bocca coperti. Le restrizioni già previste in alcune Regioni si estendono a tutto il Paese e sono stati gli scienziati ad indicare le situazioni dove si potrà fare eccezione. Naturalmente si tratta di casi dove le persone stanno da sole, altrimenti la mascherina non potrà essere evitata. Se si va in auto, si gira sullo scooter o in bici, si sta in un posto dove non c’è pericolo di incontrare altre persone, si potrà evitare. Ma per il resto, niente deroghe. Proprio come accade nei luoghi chiusi o quando non è possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro. Una misura ritenuta indispensabile soprattutto per evitare che i ragazzi — che sono nella maggior parte asintomatici — possano contagiarsi all’uscita delle scuole oppure nei luoghi di aggregazione dove le precauzioni sono inevitabilmente minori. Il testo ricalcherà quello dell’ordinanza firmata il 16 agosto scorso dal ministro della Salute Roberto Speranza che obbligava «di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari)».
Gli assembramenti
Il divieto di assembramento rimane in vigore e secondo il parere degli scienziati dovrà essere ancora più stringente. Linea condivisa dal governo che nel provvedimento evidenzierà tutte le regole per evitare «aggregazioni anche occasionali nelle ore serali e nei fine settimana». È un riferimento fin troppo chiaro alla movida incontrollata che — come si è visto negli ultimi due mesi — fa salire in maniera pesante il numero dei nuovi positivi.
Multe e controlli
Proprio per questo ci sarà un richiamo forte alla necessità di potenziare i controlli e soprattutto di multare tutti coloro che non rispettano le regole, esattamente come accaduto nei mesi del lockdown. All’epoca, con i cittadini chiusi in casa e i movimenti limitati al massimo, le forze dell’ordine erano impegnate prevalentemente su questo fronte. Ora che si sta tornando alla normalità, saranno soprattutto le polizie locali a dover effettuare questo tipo di verifica, ma la circolare firmata due giorni fa dal prefetto Bruno Frattasi, capo di gabinetto della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, prevede che anche i soldati ora schierati nell’operazione «Strade sicure» debbano occuparsi di vigilare sul rispetto delle regole da parte dei cittadini. E per ottenerlo sono state previste sanzioni pesanti: da 550 a 3.000 euro per chi non indossa la mascherina o la porta sotto il mento, multe e possibilità di chiusura per i locali che non faranno rispettare i divieti.
Le feste private
Non bisogna accalcarsi e soprattutto non si potrà ancora ballare. Anche in questo caso il provvedimento di riferimento è quello del 16 agosto quando si era deciso di «sospendere all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico». Il limite indicativo per le feste dopo le cerimonie è quello di 200 persone che dovranno comunque osservare tutte le precauzioni già previste per il resto della vita quotidiana.
Bar e ristoranti
Almeno per ora il governo non fisserà gli orari di chiusura anticipati per bar e ristoranti. Seguirà comunque l’andamento dei contagi e intanto lascerà alle Regioni il compito di decidere, come del resto ha già fatto in Campania il governatore Vincenzo De Luca imponendo la serrata alle 23.