Sara Ricotta Voza. Bisogna esser giovani e molto visionari per guardare i dati Fao sullo spreco alimentare e non farsi prendere dalla paralisi da scoraggiamento. Sarà per questo che l’Università Bocconi – in collaborazione con Expo, Commissione europea e ministero per le Politiche agricole – ha deciso di lanciare proprio agli studenti di tutto il mondo la sfida di cercare una soluzione – o più realisticamente un tentativo – a questa gigantesca spada di Damocle che pende sul futuro (e per troppi sul presente) dell’umanità.
Il Golia da combattere – il cibo sprecato ogni anno – è infatti un mostro dalle dimensioni smisurate: un gigante che pesa 1,3 miliardi di tonnellate, che ingoia un terzo del cibo prodotto e costa 750 miliardi di dollari all’anno (senza contare i prodotti ittici). Un colosso che inquina e divora spazio e acqua producendo 3,3 tonnellate di CO2, occupando 1,4 miliardi di ettari di suolo e consumando 250 km cubi d’acqua.
La gara
Ma perché la Bocconi, quando ha cominciato a ragionare su quale potesse essere il suo contributo al semestre di Expo, ha scelto proprio lo spreco alimentare? «Perché è un problema multidisciplinare le cui cause sono produttive, economiche, culturali e politiche, così come gli effetti e i tentativi di soluzione», spiega il rettore Andrea Sironi, «si tratta insomma di un tema che mette in gioco tutte le competenze di un’università specializzata in scienze sociali». Il format scelto è una competizione che porterà 200 studenti di tutto il mondo a Milano durante l’Expo a sfidarsi per una settimana, divisi in 50 squadre, nell’ideazione di soluzioni innovative al problema dello spreco. I 200 verranno giudicati e quindi selezionati sui video di autopresentazione e motivazione (90 secondi in inglese) che caricheranno su YouTube nel sito di #FoodSavingBEC. Ai cinque studenti meglio piazzati che vengono dall’estero verrà pagato anche il viaggio di andata e ritorno per Milano, per gli altri sono previsti buoni pasto e possibilità di essere ospitati in pensionati universitari.
L’Expo
L’idea della competizione tra studenti è piaciuta sia al ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina sia al Commissario unico di Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, che infatti ieri hanno presentato il concorso assieme al rettore. «È interessante perché sviluppa concretamente l’interazione tra l’Università, i temi che svilupperemo dietro il titolo “Nutrire il pianeta, “Energia per la vita” e le relazioni internazionali» ha spiegato il ministro Martina, che ha ricordato come lo spreco alimentare sia un «grande tema geopolitico oltre che una delle maggiori contraddizioni della contemporaneità e del futuro». Una contraddizione che globalmente raggiungerà cifre insostenibili nel 2050 e che localmente riguarda già anche l’Italia, Paese in crisi ma in grado di sprecare 10 miliardi di euro di cibo all’anno.
Cifre enormi, di fronte alle quali non sarà facile inventarsi qualche soluzione, nemmeno per menti fresche e brillanti. «Oggi i passi avanti nell’innovazione non nascono solo nei grandi centri di ricerca», spiega il commissario di Expo Sala, «Viviamo in un’epoca in cui anche un organismo come la Nasa per trovare nuove soluzioni si affida al contributo di chi naviga sul web». Di qui il valore di una iniziativa che conta molto sui giovani, sulle loro idee e sul loro vivere social e che grazie al tema serio dell’Expo può mostrare di che cosa è capace il potere della rete quando si unisce alla volontà dei giovani di portare soluzioni. Basteranno quei 200 ragazzi selezionati coi loro 300 contatti a coinvolgere e sensibilizzare 60mila persone.
La Stampa – 4 novembre 2014