Il vicesegretario della Lega propone un referendum. Il ministro: “Meglio spendere quei soldi per l’integrazione”. il Carroccio dice no anche ai cibi musulmani alla buvette della Camera. La proposta è del deputato del Pd Khalid Chaouki.
MILANO — L’ultima provocazione della Lega contro il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge è arrivata ieri. Un referendum per l’abolizione del suo ministero. «È inutile e costoso, una fabbrica dell’ipocrisia – sostiene sul suo profilo facebook il segretario della Lega lombarda Matteo Salvini, che aggiunge: «Secondo voi la Lega trova 500mila cittadini pronti a firmare un referendum che abolisca questo ministero?». La replica del ministro Kyenge non si è fatta attendere. «Sarebbe più utile usare i soldi che si spenderebbero per un referendum per mettere in campo politiche e interventi per una integrazione che riguardi non solo i migranti, ma tutti i cittadini » – ha risposto per nulla intimorita. Cecile Kyenge propone di rovesciare il ragionamento di Salvini. «Perché non usare quei soldi per fare una campagna forte contro il razzismo? L’idea dell’integrazione è quella che deve guidare tutte le politiche. Inclusione sociale e integrazione devono essere un faro, un collante tra tutte le politiche e dovrebbe essere così anche a livello europeo, per cambiare l’approccio all’immigrazione ».
Il referendum proposto da Salvini, per la verità, sembra non trovare sponde nemmeno in casa leghista. Il leader della Lega Roberto Maroni, infatti, a Roma per sottoscrivere altri quesiti referendari sostenuti dai Radicali, non ne parla nemmeno. Tanto che più tardi lo stesso Salvini sembra correggere un po’ il tiro e precisa: «Mi fa piacere che grazie alle proposte della Lega, almeno ogni tanto Cecile Kyenge si ricordi di essere ministro di un governo italiano e faccia proposte a favore anche degli italiani. La vera integrazione la fanno in nostri sindaci».
Il centrosinistra, però, insorge. Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli chiede «di mettere uno stopalle stupidaggini leghiste». Nel Pd, il renziano Alessandro Alfieri ricorda che semmai «gli italiani stanno ancora aspettando che la Lega spieghi lo sperpero di denaro pubblico per le famose dei sei ministeri alla villa Reale di Monza ».
Nel frattempo, il Carroccio dice no anche ai cibi musulmani alla buvette della Camera. La proposta è del deputato del Pd Khalid Chaouki. Ma il vice capogruppo del Carroccio alla Camera Gianluca Pini pone come condizione «che nei parlamentari arabi si possano trovare le piadine con il prosciutto». Come misura «di rispetto reciproco, soprattutto quando si è ospiti di un paese». Non prima, però di aggiungere che «spesso nei paesi islamici non esistono parlamenti». Perché «la democrazia è un concetto che mal si concilia con la fede islamica ». Parole che suscitano l’immediata reazione del parlamentare del Pd Chaouki che ribatte a muso duro: «Non mi sento ospite di Pini, ma cittadino italiano. Integralista sarà lui che professa la secessione e insulta il tricolore».
Il sindaco di Montagnana Loredana Borghesan della Lega, invece, ha scritto al ministro Kyenge per invitarla nella città murata, magari in occasione dello storico palio. Un modo per tentare di chiudere l’incidente accaduto la scorsa settimana, quando un suo assessore, Andrea Draghi, ha pubblicato sul suo profilo Facebook la foto del ministro con la scritta “Dino, dammi un crodino” in riferimento al gorilla dellapubblicità.
Repubblica – 9 agosto 2013