Vende il Rolex per poter operare il suo cane che rischia di morire. Donna di Jesolo deve pagare 800 euro per l’intervento, non li ha e a quel punto, con l’aiuto di un parente, decide di rinunciare al prezioso orologio per salvare il proprio meticcio. Alla fine l’intervento riesce perfettamente e ora il cane sta bene.
Vende il Rolex pur di far operare d’urgenza il suo cane in fin di vita. Lo ha raccontato, vivendo ancora quella tensione, la padrona dell’animale, ora sano e salvo. La donna è residente a Jesolo e la sua avventura risale a qualche giorno fa. Una tragica esperienza sul finire della stagione, quando ancora Jesolo è invasa dai turisti e la vita di tutti i giorni è frenetica per il via vai di gente da tutti i Paesi. Il suo cane, un meticcio di media taglia, stava molto male, problemi allo stomaco e intestino, difficoltà di respirazione, battito accelerato. La sua padrona, conoscendolo ormai molto bene, ha subito capito che non era un malore passeggero. Stava rischiando di morire e così la donna si è recata all’ambulatorio di un veterinario di Jesolo per chiedere aiuto nell’immediato. È arrivata a tutto gas in auto, tenendo il cane in braccio. Il veterinario, come lei ha raccontato, lo ha visitato accuratamente, accertando la necessità di un intervento urgente per salvarlo. Ma il costo era di circa 800 euro, da pagare subito, contanti o assegno. Altrimenti, sempre stando al racconto, niente operazione chirurgica che solo un professionista esperto avrebbe potuto eseguire salvandolo al cento per cento, senza aspettare oltre. A quel punto, in preda al panico e alla disperazione, la donna ha detto di non avere con sè quella somma ingente e ha cercato di dare garanzie per il pagamento, promettendo di trovare i soldi in un secondo tempo. «Ho dovuto chiamare un parente», racconta ricordando quei momenti, «perché mi aiutasse a trovare i soldi. E lui ha dato come garanzia il suo Rolex: lo abbiamo dovuto vendere per arrivare alla somma. Siamo stati costretti a fare questo pur di assicurare che l’operazione fosse effettuata senza perdere altro tempo, perché, senza i soldi, il veterinario non avrebbe portato sul tavolo chirurgico il mio cane». L’operazione è stata dunque eseguita e l’esito è infine stato positivo. Il cane si è salvato e zampetta ancora con la sua padrona sulle strade della città e sulla spiaggia. La donna ha anche segnalato l’episodio ad alcuni storici iscritti dell’associazione per i diritti degli animali di Jesolo, l’Ada. Gli stessi sono rimasti senza parole e le hanno consigliato di fare una segnalazione all’Asl 10 di quanto accaduto. «Posso capire che il veterinario sia un professionista con anni di studi ed esperienze alle spalle e che il suo operato deve essere pagato», commenta amareggiata, «ma, di fronte a un animale che soffre e rischiava di perdere la vita, mi sarei aspettato un trattamento diverso, maggiore comprensione e compassione e non l’esigenza di avere subito i soldi per il pagamento, visto che di certo non potevo avere quei soldi con me in quel momento»
Giovanni Cagnassi – La Nuova Venezia – 6 settembre 2014