Il debutto, già martedì, tocca a librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini. «Si riapre cum grano salis», annuncia il premier Conte incrociando le dita. Saranno queste le prime, e fino al 3 maggio uniche, attività commerciali (oltre a quelle già aperte naturalmente) che dovranno testare le nuove modalità di fruizione che ci accompagneranno per molto tempo: ingressi contingentati, una sola persona alla volta nei piccoli negozi fino a 40 metri quadrati, ingressi e uscite differenziati per chi ha due aperture, acquisti rapidi, ampliamento delle fasce orarie di vendita, pulizia dei locali due volte al giorno, e naturalmente utilizzo di guanti, mascherine e dispositivi di gel igienizzanti soprattuto accanto a Pos, tastiere, schermi touch.
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – 10 aprile 2020 [file pdf – 1800 kb]
Via libera, oltre alle aziende della filiera agroalimentare e farmaceutica, alla silvicoltura, alle aziende del legno, alla componentistica. E a tutti gli studi professionali. Con l’obbligo assoluto del distanziamento sociale e delle dotazioni di protezione individuale.
Per tutto il resto delle attività, bar e ristoranti l’invito è cominciare a sanificare i locali. Bisognerà aspettare il 4 maggio, come per gli spostamenti delle persone. Niente viaggi, niente seconde case, niente parchi e giardini: ammessa solo l’attività motoria individuale vicino casa. Restano chiuse scuole e università.
Vendite online, su radio e tv
Librerie, cartolerie e abbigliamento per bambini e neonati si aggiungono alla lista degli esercizi commerciali rimasti sempre aperti: e dunque supermercati e alimentari di qualsiasi genere, farmacie e parafarmacie, rivendite di computer e strumenti elettronici, illuminazione ed elettrodomestici. Aperte anche le sanitarie e le profumerie, i negozi di sapone e detersivi, le erboristerie, gli ottici e i negozi di fotografia e quelli per gli animali domestici. Consentita la vendita di prodotti nei distributori automatici e, per le attività che restano chiuse, è prevista la possibilità di commercio online, a domicilio, vendite in radio e tv. Riaprono anche le lavanderie, quelle industriali ma anche le tintorie.
Le attività produttive
L’urgenza era garantire la filiera dell’agroalimentare, della farmaceutica, della componentistica elettronica e meccanica. Che ripartono tutte. La novità riguarda invece la silvicoltura, le aziende forestali, l’industria del legno, escluso per la fabbricazione di mobili. Sì alle aziende di imballaggi, alle fabbriche di vetro, di utensili, a quelle tessili non per l’abbigliamento ma per gli indumenti da lavoro e tecnico-industriali. Aperte le industrie alimentari e di bevande, al lavoro il comparto della pesca e delle coltivazioni agricole, l’estrazione di carbone e di prodotti petroliferi.
Alberghi e servizi professionali
Gli spostamenti per turismo non sono ammessi ma quelli di lavoro e di salute sì. E dunque l’attività di alberghi e bed and breakfast è consentita. Funziona il trasporto aereo, seppure ridotto ai minimi termini come prima, corrieri e magazzini per le merci.
Attività privata professionale consentita non più solo ad architetti e ingegneri, com’era nell’ultimo decreto, ma a studi legali e contabili, assicurazioni e finanziarie, consulenza gestionale e collaudi, studi scientifici e tecnici. In funzione anche le agenzie interinali (ma solo per la ricerca di posti di lavoro nelle attività consentite) e i call center per le chiamate in entrata. Consentite anche le attività per la cura e la manutenzione del paesaggio. Gli spostamenti restano vietati
Sono prorogate fino al 3 maggio tutte le restrizioni agli spostamenti personali. Da un Comune a un altro ma anche all’interno dello stesso Comune ci si muove solo per lavoro, necessità o salute. Anche dall’estero si può arrivare solo per questi stessi motivi e bisognerà osservare 14 giorni di quarantena, eccezion fatta per i viaggi di lavoro che non potranno superare i cinque giorni. Chiusi parchi e ville, niente attività ludiche o ricreative, unica concessione l’attività motoria nei pressi di casa. Le chiese saranno aperte ma senza funzioni, niente matrimoni né funerali. (corsera)