Per valutare lo standard igienico di un ristorante, di una pizzeria, di un bar, insomma di un locale dove è possibile mangiare, da noi ci sono i controlli delle Asl e dei Nas che entrano in azione prima dell’apertura e poi periodicamente, anche su sollecitazione dei cittadini.
Esistono poi i metodi “empirici” che ognuno di noi applica secondo il suo metro di giudizio : la limpidezza dei bicchieri e la pulizia delle stoviglie o quella dei pavimenti, la presenza di macchie o meno sulle tovaglie, lo stato dei servizi igienici (a volte drammatico anche in ristoranti abbastanza “in”).
Altrove ci sono sistemi standardizzati che prevedono una comunicazione immediata al cliente che viene informato prima di accedere al ristorante. La Food Standards Agency inglese, in partnership con le autorità locali, ha introdotto il sistema nazionale “Food Hygiene Rating Scheme”, in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord e il “Food Hygiene Information Scheme” in Scozia.
È una specie di marchio di qualità utilizzato per tutti gli esercizi pubblici legati alla ristorazione, che serve a orientare i consumatori nella scelta del locale dove andare a mangiare o dove acquistare cibo. Il marchio è attribuito dalle autorità sanitarie sulla base di informazioni relative allo standard igienico rilevato in ristoranti, caffè, take-away, hotel e negozi di alimentari, compresi i supermercati.
Lo scopo dell’iniziativa è spronare i proprietari a migliorare gli standard igienici riducendo così l’incidenza delle tossinfezioni alimentari. In pratica, quando un ispettore sanitario visita il locale controlla se gli standardi igienici corrispondono ai requisiti di legge, e in particolare:
– come il cibo viene manipolato, preparato, cotto, riscaldato, refrigerato e conservato;
– le condizioni del locale: pulizia, funzionalità, illuminazione, ventilazione, arredi…;
– come sono gestite le procedure per garantire la sicurezza dei cibi;
quindi dà un voto per l’igiene in base alla rispondenza ai requisiti di legge, da “5”, che equivale a un ottimo, a “0”, quando il posto necessita di “urgenti migliorie” (le votazioni intermedie sono: buono, sufficiente, da migliorare, da migliorare molto).
L’ispettore spiega anche quali sono gli interventi necessari come il locale può raggiungere lo standard più alto. Spetta poi all’autorità locale controllare che i cambiamenti vengano effettivamente realizzati.
La visita si conclude con il rilascio di certificati e vetrofanie con il voto che possono essere esposte sulle vetrine, all’ingresso… in posizione facilmente visibile dai clienti.
Per evitare fraintendimenti (e la possibile scelta di alcuni locali di non esporre vetrofanie con un giudizio negativo), tutti i risultati sono pubblicati online sul sito food.gov.uk/ratings: basta scrivere il nome del locale o della zona dove si intende cenare e si controlla lo standard igienico con facilità. Noi abbiamo provato digitando “London” e a sinistra potete vedere il risultato.
Dal novembre 2010, quando è partita l’iniziativa, a oggi sono stati inserite nell’elenco on line 140 mila “pagelle”, ma il progetto prevede che gradualmente ne faccia parte qualsiasi esercizio commerciale alimentare del Regno Unito.
Ilfattoalimentare.it – 20 dicembre 2011