Il ministero della Salute, in una nota del 15 marzo a firma della dottoressa Gaetana Ferri e del dottor Silvio Borrello, richiama gli assessorati regionali alla Sanità a una più attenta azione di vigilanza sull’efficacia e sull’adeguatezza delle operazioni di verifica dell’idoneità al trasporto degli animali al macello, con particolare riferimento ai bovini. Il Ministero dà attuazione alle raccomandazioni ricevute dalla Commissione Europea a seguito degli audit della Fvo, il più recente dei quali risale al novembre 2011. Richiamando il Reg. 1/2005 e il Reg CE 854/2004, la nota rammenta che nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni o a sofferenze inutili. Vengono inoltre illustrati ruoli e responsabilità delle figure coinvolte nel trasporto dall’allevamento al macello
E vengono sottolineate le conseguenze del mancato rispetto delle norme in vigore. In particolare viene ricordato che la certificazione non veritiera configura il falso ideologico mentre il trasporto – e in particolare il carico e lo scarico di animali che non sono in grado di deambulare – configurano il reato di maltrattamento. La nota riporta quindi le principali di non idoneità al trasporto. Sono descritte anche le responsabilità dei medici veterinari ufficiali al macello ai quali spetta il compito di verificare la corrispondenza tra le condizioni dell’animale e quanto riportato nel certificato di idoneità. La mancata verifica e le conseguenti segnalazioni all’Asl potrebbero configurare il reato di omissione di atti di ufficio.
In particolare la nota ricorda come all’arrivo al macello, se l’animale non deambula o non può essere scaricato il veterinario debba ordinare lo stordimento sul mezzo. In ogni caso deve essere effettuata la visita ante mortem da parte del veterinario ufficiale: una vera e propria diagnosi tesa ad individuare situazioni di patologia incompatibili con il trasporto dell’animale che possano quindi aver cagionato condizioni di inutile sofferenza.
La nota, inviata per conoscenza alla Fnovi e a tutte le associazioni di categoria, sottolinea come all’operatore del settore alimentare spettino compiti di valutazione e qualifica dei propri fornitori di animali, che tengano in debita considerazione anche il benessere animale e possano efficacemente contribuire a sensibilizzare il comparto dell’allevamento su questo importante argomento
18 marzo 2012 – a cura di C.Fo – riproduzione riservata