Nasce l’Asl numero “4” che per bacino d’utenza è la più grande d’Europa, ma grazie ai milioni di turisti della costa. E’ la nuova realtà uscita dalla nuova riorganizzazione sanitaria voluta dalla Regione e che ha preso ufficialmente il via da ieri. Anche se, per vedere il completamento di quella che ora prende il nome di “Asl 4”, bisognerà attendere ancora un anno: dal primo gennaio 2018, infatti, sarà incluso anche il comune di Cavallino-Treporti, che lascerà l’azienda veneziana.
A proposito di quel Comune, il direttore generale, Carlo Bramezza, non solo rassicura i cittadini sui servizi, ma anticipa l’intenzione di realizzare un nuovo punto di primo intervento, così com’è già presente a Bibione e Caorle. «Sto analizzando la situazione, non è escluso che si realizzi in una struttura nuova», ha anticipato ieri, nella conferenza stampa voluta per ufficializzare la nascita della nuova azienda e fare il bilancio del 2016, anno importante per la riorganizzazione sanitaria territoriale, che ha definito i ruoli delle tre strutture ospedaliere: Jesolo con pronto soccorso d’alto livello e polo riabilitativo, San Donà con area medica e Portogruaro con area chirurgica. Anno di investimenti (vedi la risonanza magnetica di San Donà, inaugurata la scorsa settimana) e di assunzioni: 250 dipendenti assunti, tra questi ben 8 primari: nessuna Asl nel Veneto ha assunto così tanto. «Questa è una azienda fortemente voluta dal governatore Luca Zaia – continua Bramezza – per la sua forte vocazione turistica. Saremo una Asl che sperimenterà nuovi modelli organizzativi volti al miglioramento delle attività, da esportare nel resto del Veneto».
Con Bramezza, il direttore sanitario Maria Grazia Carraro, il direttore del sociale e della funzione territoriale, Mauro Filippi, e il direttore della funzione ospedaliera Maria Caterina De Marco. Qualche numero, dunque. La richiesta di servizi sanitari estivi aumentata del 12% per gli stranieri, 6,5% per gli italiani; garantiti 234 ricoveri a ospiti stranieri; 3400 visite pediatriche. E ancora, durante l’anno: 700 parti circa, 100 mila accessi al Pronto soccorso, 20.300 ricoveri, 13.500 interventi (200 in più). «Da sottolineare – conclude Bramezza che abbiamo ridotto le fughe in Friuli; ora siamo noi motivo di attrazione di pazienti».
Il Gazzettino – 3 gennaio 2017