Il rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili a occhio nudo in funghi freschi e conservati è stato messo in evidenza in un parere del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, pubblicato sul sito del ministro della Salute. IL PARERE.
I funghi spontanei forniscono un micro-habitat eccellente per la proliferazione di diversi insetti fornendo loro cibo e riparo. La contaminazione avviene negli ambienti naturali di crescita ed è un fenomeno inevitabile e incontrollabile da parte dell’uomo.
Tutti i funghi commestibili più pregiati, con l’eccezione dei finferli, sono particolarmente predisposti all’attacco di larve di ditteri micetofilidi; in particolare i porcini, i chiodini e gli ovoli risultano sempre più o meno attaccati.
Il rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili a occhio nudo in funghi conservati è stato messo in evidenza in un parere del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, pubblicato sul sito del ministro della Salute.
Le larve dei ditteri, si spiega nel parere, tendono ad abbandonare il fungo durante l’essicazione, in modo variabile in base a diversi fattori: l’umidità del fungo, lo spessore delle fette, la dimensione delle larve, le modalità di essicazione e i sistemi di conservazione.
Anche se non esistono chiare evidenze di pericoli diretti per la salute umana nel caso di assunzione di larve micetofilidi e la normativa stabilisca dei limiti di accettabilità della presenza di “tramiti” (gallerie), sarebbe più opportuno stabilire dei limiti relativi alla presenza delle larve.
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