La nuova stagione dei contratti collettivi nazionali di lavoro sbloccherà il sistema delle fasce di valutazione di cui all’articolo 19 del dlgs 150/2009, sterilizzato dall’intesa del 4 febbraio 2011.
La lettera circolare 17/2/2011, n. 1, firmata dal ministro Renato Brunetta, cerca di mettere in chiaro le questioni connesse all’applicabilità della riforma del pubblico impiego, dopo il recente accordo con i sindacati, che blocca il funzionamento di uno degli strumenti maggiormente rilevanti, cioè la distinzione obbligatoria dei dipendenti in tre fasce di valutazione e di incentivazione. Si sottolinea, nella nota, che l’intento dell’intesa del 4 febbraio scorso è evitare gli effetti che deriverebbero ai lavoratori se si applicasse il citato articolo 19: la riduzione, anche rilevante, della retribuzione comprensiva anche del salario accessorio, rispetto a quanto percepito dal 2010. È per questa ragione che le fasce di valutazione varranno solo per la distribuzione delle risorse aggiuntive ai contratti collettivi, in attuazione dell’articolo 61, comma 17, del dl 112/2008, convertito in legge 133/2008. E, precisa la nota, questo effetto si produrrà solo per le amministrazioni destinatarie di tale articolo 61, comma 17, cioè amministrazioni statali ed enti nazionali. La nota, dunque, implicitamente esclude regioni, enti locali ed enti del sistema sanitario nazionale tra quelli abilitati ad applicare il sistema delle fasce alle sole risorse aggiuntive, posto che tali risorse per gli enti non appartenenti ai comparti statali non sono previste. Questa osservazione ha portato di recente il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Vasco Errani, a concludere che regioni ed enti del sistema sanitario nazionale (ma si possono aggiungere anche gli enti locali) potranno applicare il sistema delle fasce solo dopo il 2013, quando i nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro sbloccheranno le fasce, come per altro la nota circolare 1/2011 indirettamente conferma. Il ministro Brunetta, comunque, nella nota 1/2011 ricorda che, sempre solo per le amministrazioni statali, hanno perso efficacia tutti i contratti collettivi decentrati non adeguati alle norme del dlgs 150/2009, sicché risultano pienamente operativi e attuabili tutti gli strumenti previsti dalla riforma finalizzati a valorizzare il merito e la professionalità. Implicitamente, la nota riafferma la piena vigenza anche delle nuove relazioni sindacali, visto che richiama le indicazioni espresse dalla funzione pubblica con la circolare 7/2010. La questione delle relazioni sindacali, comunque, è stata di recente oggetto della direttiva rivolta all’Aran per avviare la stipulazione dell’accordo quadro previsto dal punto 5 dell’intesa del 4 febbraio. Inoltre, costituisce espresso oggetto anche dello schema di decreto legislativo di interpretazione autentica dell’articolo 65 del dlgs 150/2009, volto a chiarire l’immediata applicabilità della riforma, anche nelle more della sottoscrizione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro.
Fonte: Italia Oggi
25 febbraio 2011