Mancano medici, mancano negli ospedali, nelle sale operatorie, nei pronto soccorso e mancano, sopratutto, per smaltire le lunghe liste d’attesa che restano «il» problema, che stanno causando un accesso sempre più massiccio alla sanità privata. Eppure ci sono medici che un concorso per lavorare negli ospedali veneti l’anno vinto, un mese, tre mesi fa, ma che ancora non sono stati assunti. Anzi, che hanno ricevuto una lettera con cui si annuncia l’avvio del contratto il primo gennaio 2024. Possibile? Sì. Lo conferma Giovanni Leoni del sindacato dei medici Cimo che, tre giorni fa, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al presidente della Regione Luca Zaia: «Gentile Signor Presidente, La ringraziamo per il Suo interessamento con il Ministro Schillaci per il prolungamento della carriera dei medici oltre i 70 anni di età, ma nell’immediato La preghiamo di sollecitare i Suoi Direttori Generali ad assumere immediatamente, e non dal 1 gennaio 2024, i vincitori dei concorsi in Veneto già espletati e quindi allo stato disoccupati o sottoccupati. Durante il Consiglio Regionale Cimo dello scorso 29 settembre 2023, da più Segretari Aziendali è emerso il fatto che medici vincitori di concorso hanno ricevuto la lettera di nomina in servizio solo a partire dal 1 gennaio 2024, forse per risparmiare sul bilancio complessivo del 2023 delle Aulss in deficit
E, in effetti, da palazzo Balbi trapelano solo un paio di elementi: si parla di poche unità, quindi di pochi medici, e l’assunzione ritardata sarebbe proprio legata all’equilibrio di bilancio, chiaramente complicato, delle Usl venete. Eppure, secondo Leoni, non è un comportamento ammissibile a norma di legge: «Tale comportamento è in contrasto con la normativa di riferimento ed in totale contraddizione con la necessità di migliorare l’assistenza ai cittadini, ma fa parte dei misteri della vita. – scrive Leoni nella lettera a Zaia – Un “medico a fine carriera” costa all’Azienda molto di più di un neo assunto ed il suo trattenimento in servizio ha prospettive brevi, l’assunzione di un giovane, di quei pochi che si sono presentati ed hanno anche vinto un posto di lavoro da dipendente, ha prospettive pluridecennali e tutta una carriera in prospettiva». Segue un appello, peraltro perentorio, per porre rimedio: «Ci rivolgiamo quindi direttamente a Lei, in qualità di Presidente della Regione Veneto, per risolvere questa situazione di cui siamo certi non sia a conoscenza, con tutti i problemi che ha, o le liste di attesa ed i cittadini attenderanno ancora i nuovi medici». Non basta, Leoni fa presente che «sarebbero bloccati anche i contratti libero professionali perché, anche qui, il fondo per questo tipo di contratti, risulta ormai esaurito e si andrà al primo gennaio del nuovo anno.
Il tema è quanto mai sensibile, dato il periodo, tanto che ieri sera lo Iov ha fatto sapere di non essereincluso nel «congelamento» dei contratti: «Lo Iov – Irccs non è soggetto ad alcun “blocco delle assunzioni”. Da inizio anno, non solo ha coperto tutto il turn-over (salvo pochi casi nei quali le procedure di reclutamento sono in essere), ma anche aumentato la propria dotazione di personale». Due giorni fa aveva smentito anche l’azienda ospedaliera di Padova. A sollevare politicamente il caso è la consigliera regionale del Pd Annamaria Bigon che accusa: «Ho fatto un accesso agli atti per sapere di quanti medici “congelati” stiamo parlando ma non ho ancora avuto risposta».
Secondo quanto filtra i numeri potrebbero essere davvero piccoli ma, attacca Bigon:«Non si capisce davvero a che gioco stia giocando Zaia. Da un lato ammette finalmente le carenze di medici, parlando di un deficit di 3.500 professionisti rispetto al fabbisogno. E contemporaneamente la Regione congela fino a fine anno l’entrata in servizio di quanti hanno già vinto un concorso. Se il gioco è quello di risparmiare, è una strategia miope: tra medici a gettone e pensionati richiamati in servizio, la spesa è ampliamente superiore».
Intanto restano al palo anche le assunzioni degli psicologi dopo una guerra di ricorsi e contro ricorsi legata al primo concorso bandito da Azienda Zero.
corriere veneto