Oltretutto, caricando la sua odiosa caduta di stile con una frase che ha fatto sobbalzare gli altri parlamentari. “Gli ebrei- ha infatti tuonato -qualche speranza di sopravvivere l’avevano, i maiali no”. Capìta la portata delle sue dichiarazioni, Fricker, un quarantenne di bell’aspetto del Canton Argovia, si è profuso in scuse, dichiarando che non aveva alcuna intenzione di offendere il dramma dell’Olocausto.
Scuse che, tuttavia, non sono bastate, per evitargli una dura reprimenda, da parte dei suoi colleghi di partito. Josef Lang, figura autorevole dei Verdi svizzeri, ha parlato di “grave attentato ai più elementari principi umanitari”. Sulla vicenda è intervenuto, pure, lo European Jewish Congress, stigmatizzando l’infelice paragone tra ebrei e maiali, azzardato dal deputato svizzero.
La sua gaffe, oltretutto, interviene a pochi mesi da un’altra analoga, se non più grave, compiuta da un’albergatrice di Arosa, nel Canton Grigioni. Dove era stato esposto un cartello che invitava gli ospiti ebrei, solo loro, a fare la doccia prima di entrare in piscina. Un’iniziativa che aveva sollevato le ire del Governo israeliano, intervenuto con una dura presa di posizione, nei confronti di Berna. Tornando a Jonas Fricker il suo destino politico sembra segnato. Intervistata alla radio pubblica di Ginevra la presidente dei Verdi svizzeri, Lisa Mazzone, ha lasciato intendere che verrà espulso.