Salvare i conigli dalle violenze e dal mattatoio (e toglierli anche dalle nostre mense), dichiarandoli «animali familiari» e quindi vietandone la macellazione, la vendita ed il consumo delle loro carni. Questo lo scopo della campagna lanciata dalla Lav e appoggiata dal Movimento 5 Stelle, che con Gianni Benciolini ha affiancato l’iniziativa della Lega Anti Vivisezione che sta partendo non solo a Verona ma anche nel resto d’Italia. Uno stand della Lav è rimasto aperto ieri per tutto il pomeriggio in piazza Bra, raccogliendo adesioni ed illustrando il tema.
«Vogliamo informare i cittadini – hanno spiegato i promotori – sulla realtà dell’allevamento di conigli a scopo alimentare, con un tour che porterà in molte città italiane uno stand informativo con dei video sulle condizioni in cui i conigli trascorrono la loro breve vita, e sul trasporto dei conigli verso il mattatoio, entrambi frutto di una video-investigazione realizzata grazie a una squadra investigativa (in alcuni casi con l’ausilio di telecamera nascoste) all’interno di diversi allevamenti».
Lav e M5S hanno sottolineato che «il coniglio è l’animale più diffuso nelle case degli italiani dopo il cane e il gatto, per un numero prossimo al milione. Ciò nonostante la sua tutela giuridica non corrisponde affatto a quella prevista per cani e gatti. Anzi. In Italia il coniglio finisce sulla tavola ed ogni italiano, infatti, consuma 2,6 kg di carne di questo animale. In pratica, in Italia si consumano in media due conigli pro capite all’anno. Scegliendo di non mangiare più carne di coniglio, – dice uno degli slogan della campagna nazionale in corso – salverai la vita di due animali: ed il tuo impegno sarà la loro vita».
Di qui, appunto, il tour informativo, allo scopo di «mettere fine alla produzione di carne e pelli di coniglio, invitando i cittadini a firmare la petizione Lav-Animal Equality presso lo stand Lav oppure on line su www.coraggioconiglio.it, per offrire a questi animali la tutela e la dignità riconosciuta a cani e gatti».
Una proposta di legge è già stata depositata in Parlamento ed in appoggio ad essa la Lav sta raccogliendo firme sotto una petizione presente sul sito internet che abbiamo citato: fino a ieri sera le firme online sono state 54.398 e l’obiettivo è quello di arrivare a quota 75mila.
Il Corriere del Veneto – 24 settembre 2016