Negli ultimi anni diminuisce del 25% il numero di decessi legati ad HIV e dal 1996 gli antiretrovirali hanno salvato oltre 19 milioni di vite. Anche l’incidenza della malaria e della TB è scesa globalmente. In alcuni paesi però la presenza di queste malattie è ancora elevata e la malaria continua a colpire una popolazione più ampia di quella prevista. Ecco lo studio* su The Lancet.
Dal 2000 ad oggi, numerosi passi sono stati compiuti per combattere l’HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, e a livello globale si assiste ad una riduzione significativa sia dell’incidenza di nuovi casi che del numero di decessi legati a queste malattie. Tuttavia, in alcuni paesi la loro presenza è ancora elevata – in 101 paesi l’infezione da HIV è in aumento – ed altri sforzi devono essere compiuti per combatterle.
A riferirlo, oggi, è la prestigiosa rivista The Lancet, che effettua una nuova analisi* sistematica del “Global Burden of Disease Study 2013”, studio pubblicato sulla rivista, in cui vengono presentati i risultati degli sforzi compiuti dal 1990 al 2013 nella lotta contro queste malattie.
I casi di malattia e decesso legati ad HIV diminuiscono di circa il 25% dal 2005 ad oggi e gli antiretrovirali hanno salvato a livello globale 19,1 milioni di vite a partire dal 1996. Il numero di decessi da TB scende di alcuni punti percentuali e l’incidenza di nuovi casi di malaria si abbassa del 29% dal 2003 al 2013, anche se questa malattia continua a mietere più vittime di quanto stimato in precedenza dall’OMS.
I progressi sono stati effettuati fin dal 2000, quando a livello globale i governi hanno adottato Millennium Development Goal (MDG) 6 (Obiettivi di Sviluppo del Millennio), formulati nel 2000 nella Millennium Declaration (Dichiarazione del Millennio) delle Nazioni Unite. Lo studio è stato condotto da Christopher Murray, Professore di Salute Globale all’Università di Washington negli Stati Uniti.
“Nel corso degli ultimi 13 anni, abbiamo osservato un enorme aumento sia nei finanziamenti che nell’attenzione alle politiche sull’HIV/AIDS, sulla malaria e sulla tubercolos, ed i nostri risultati mostrano che un focus su queste specifiche malattie ha avuto un impatto reale”, ha affermato Murray. “Tuttavia, molte azioni devono ancora essere messe in atto e tutte e tre le malattie continuano ad essere le principali sfide sanitarie nel 2013″*
HIV/AIDS
Le persone con HIV sono aumentate costantemente fino a raggiungere i 29 milioni nel 2012. L’epidemia di HIV però risulta meno diffusa di quanto stimato in precedenza, con una quantità complessiva di malati e di casi di decesso legati ad HIV bruscamente diminuita del 25% rispetto alle ultime stime fornite da UNAIDS nel 2012. Nel 2005, si registrano 1,7 milioni di decessi causati dal virus, numero che scende a 1,3 milioni nel 2013. Trattamenti come gli antiretrovirali hanno salvato a livello globale 19,1 milioni di persone dal 1996, di cui 5,7 milioni nei paesi sviluppati e 13,4 milioni (il 70%) nei paesi in via di sviluppo.
Anche se l’incidenza delle nuove infezioni è diminuita costantemente a partire dal picco del 1997 (anno in cui si contarono 2,8 milioni di casi), ci sono ogni anno circa 1,8 milioni di persone che contraggono il virus. Inoltre, in 101 paesi al mondo, l’incidenza è ancora in aumento (tra cui alcune regioni asiatiche sul Pacifico ad alto reddito, alcune regioni dell’Asia centrale ed orientale, Europa centrale ed orientale, Nord Africa e Medio Oriente ed Africa sub-sahariana orientale e nelle zone a Sud. In tutte queste regioni, un’ampia proporzione dei casi di infezione avviene attraverso l’uso di droghe per via intravenosa.
Malaria
Secondo i dati, la malaria uccide un numero maggiore di persone rispetto a quello stimato precedentemente, tuttavia i decessi dovuti a questa malattia sono diminuiti rapidamente da dieci anni a questa parte. Infatti, se nel 2004 si è registrato il picco di decessi (1,2 milioni di persone a livello globale), nel 2013 i casi di decesso sono scesi a 855 mila. Tuttavia, si tratta di un numero di vittime superiore ai numeri stimati (l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva stimato un numero pari a 627 mila decessi per il 2013). I tre paesi che da soli contano quasi la metà dei casi di decesso legati alla malaria sono: Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e India.
Anche l’incidenza dei nuovi casi di questa malattia è diminuita bruscamente: nel 2003 si ha un picco, con 232 milioni di persone che hanno contratto la malaria, nel 2013 si passa a 165 milioni.
Tra i paesi che hanno visto il calo più brusco dell’incidenza, raggiungendo notevoli progressi, l’Asia Centrale (-38% dal 2000) e l’Africa sub-sahariana (-31,5% dal 2004).
In generale, tutti i risultati riportati sono frutto di uno sforzo anche economico (11,3 miliardi di dollari stanziati dal 2000 al 2011 per combattere la malaria e 8,3 miliardi per combattere la TB).
TB
Riguardo alla tubercolosi, secondo gli scienziati i progressi complessivi sembrano promettenti: nel periodo 2000-2013 si osserva un calo dell’incidenza della malattia in 12 paesi al mondo, che risulta più rapido rispetto a quello della decade 1990-2000. Il numero di persone in vita con la TB è aumentato da 8,5 milioni nel 1990 a circa 12 milioni nel 2013. Al contrario il numero di decessi è diminuito da 1,8 milioni di casi al mondo a 1,4 milioni (1,3 milioni se si contano i casi di TB negativi all’HIV). La più alta incidenza (il 35% di tutti i nuovi casi) e il maggior numero di decessi (circa il 48% di tutti i casi) vengono registrati nell’Asia meridionale e sud-orientale, nonostante si sia osservata una diminuzione costante ogni anno (prevalenza -2,4%, incidenza -1,1% e mortalità – 4,2%).
La maggior parte di nuovi casi (64% del totale) e di decessi (65%) di TB in persone HIV-negative riguarda individui di sesso maschile, ragazzi e adulti.
Lo studio è stato finanziato da Bill & Melinda Gates Foundation.
Viola Rita
* C JL Murray et al., “Global, regional, and national incidence and mortality for HIV, tuberculosis, and malaria during 1990–2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013”, The Lancet, 22 July 2014, doi:10.1016/S0140-6736(14)60844-8
Quotidiano sanita – 22 luglio 2014