Mark Dybul *. Quando qualcuno scriverà la storia dello sviluppo umano, gli ultimi quindici anni saranno ricordati come il periodo in cui si è messo in moto uno degli sforzi più rapidi per sconfiggere le malattie ed eliminare la povertà estrema. Le malattie infettive più importanti — l’Hiv, la tubercolosi e la malaria — stanno arretrando.
Il mondo, collettivamente, ha salvato milioni di vite umane e rafforzato numerose comunità. Il Fondo globale per la lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria è una partnership del XXI secolo che mette insieme governi, società civile, settore privato e persone affette da queste malattie. Il ruolo guida dell’Italia è stato decisivo per consentire al Fondo di produrre risultati importanti.
La prima riunione dei donatori per raccogliere risorse per il Fondo si tenne a Roma nel 2005, sotto la guida del governo italiano. Con il miliardo e mezzo di dollari versato al Fondo negli ultimi 12 anni, l’Italia ha contribuito a salvare milioni di vite umane, e noi la ringraziamo per questa capacità di leadership. Insieme, abbiamo ottenuto successi considerevoli contro l’Hiv, la Tbc e la malaria. Abbiamo evitato molte infezioni, supportato cure e assistenza per milioni di persone e costruito sistemi sanitari affidabili che consentono agli individui di riprendere il controllo della loro salute e lavorare per costruire le loro comunità in ogni parte del mondo.
Problemi sanitari imprevisti come l’Ebola e una forma di tubercolosi resistente ai farmaci ci ricordano l’importanza fondamentale della salute mondiale. Il fatto che l’attività del Fondo sia focalizzata sull’Hiv, la Tbc e la malaria ci ha stimolati a investire massicciamente nel miglioramento dei sistemi sanitari, con un impatto che va molto al di là di queste tre malattie infettive, che uccidono ancora milioni di persone. Ci siamo proposti l’obiettivo di lavorare con determinazione per sconfiggere queste epidemie. Non è un compito facile, ma gli straordinari successi che abbiamo ottenuto ci danno la convinzione che ci riusciremo. Se abbiamo imparato qualcosa nella nostra esperienza di lotta contro queste malattie è che gli sforzi collettivi e la responsabilità comune possono trasformare le cose. Nel prossimo decennio, per accelerare la fine di queste tre epidemie, il Fondo dovrà contare sul sostegno dell’Italia, e continueremo a imparare da tutti gli italiani, in particolare quelli che lavorano come missionari e cooperanti in ogni parte del mondo, salvando vite umane e contribuendo a costruire comunità prospere.
Il 5 marzo il governo italiano ospiterà a Roma una riunione per valutare il ruolo dell’Italia nel Fondo globale per la lotta all’Aids, la Tbc e la malaria, nel quadro di un contesto sanitario globale in rapido cambiamento. Per comprendere come si profila il nostro futuro insieme negli investimenti per la salute a livello globale, la nostra partnership può anche far tesoro delle parole di papa Francesco, che recentemente ha esortato i leader mondiali a mettere al primo posto la dignità umana nel loro lavoro con comunità di ogni parte del mondo. Papa Francesco ha anche chiesto ai leader mondiali di andare oltre le emergenze e affrontare le vere priorità, e di agire come custodi del pianeta, non come i suoi padroni. Combattendo le malattie, noi ci impegniamo per rendere servizio a tutte le persone e accordare loro la dignità che meritano. Negli sforzi per comprendere il ruolo della nostra partnership nel prossimo decennio, questo approccio è sempre ben presente nel nostro operato. E sarà un indicatore importante, non solo per guidarci nelle decisioni sugli investimenti da fare per mettere fine alle epidemie, ma anche per cercare di costruire una famiglia umana inclusiva.
* Direttore Fondo Globale Hiv-Aids, Malaria, Tbc ( Traduzione di Fabio Galimberti) – Repubblica – 3 marzo 2015