In una nota congiunta delle Direzioni Prevenzione e Sanità animale il 5 luglio il Ministero della Salute ha informato Regioni e Servizi veterinari che è stata recentemente accertata la sieroconversione di cinque cani e un gatto presenti in un allevamento avicolo rurale in provincia di Brescia sede di un focolaio di HPAI H5N1.
Le analisi genetiche del virus rinvenuto nei volatili deceduti nel focolaio effettuate dal Centro di referenza nazionale ed europeo (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno evidenziato trattarsi di un HPAI H5N1 appartenente al clade 2.3.4.4b, e in particolare al genotipo H5N1, responsabile dei casi riportati in nord Italia nei gabbiani. Tale virus presenta anche una mutazione considerata un marker di adattamento dei virus ai mammiferi (T271A nella proteina PB2) con un possibile aumento del suo potenziale zoonotico.
In relazione all’evento segnalato, come previsto dal ‘Piano strategico–operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021 – 2023), in data 14 giugno 2023, è stato riunito il ‘gruppo di esperti’ per la definizione del funzionamento della rete nazionale dei laboratori pubblici umani e veterinari per l’individuazione precoce della circolazione di ceppi di virus influenzali a potenziale zoonotico al fine di attivare un sistema di allerta rapida per le epidemie influenzali anche a carattere pandemico.
Sebbene il gruppo non abbia modificato la valutazione del rischio prodotta in data 27 febbraio 2023 è emersa l’importanza di richiamare le Regioni all’applicazione delle misure previste dalla Circolare del 7 marzo e dal Dispositivo recante misure di controllo e sorveglianza per prevenire l’introduzione e la diffusione dell’influenza aviaria” del 6 giugno 2023.
Aumento potenziale zoonotico e prevenzione nell’uomo
In particolare, viene raccomandato di applicare le indicazioni generali per la prevenzione dell’infezione nell’uomo incluso informare la popolazione di evitare il contatto con animali domestici e selvatici deceduti o con segni di malattia. Si ribadisce l’importanza di applicare le indicazioni per la vaccinazione antinfluenzale stagionale che viene raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani e a tutti i soggetti che per ragioni diverse da quelle professionali risultino potenzialmente esposti al rischio epidemiologico.
La Circolare richiama, inoltre, l’importanza di applicare le misure per la protezione dei lavoratori esposti e il monitoraggio dello stato di salute nelle persone esposte e richiede espressamente alle Regioni l’esecuzione di test diagnostici per i virus influenzali nelle persone esposte a 5-7giorni dall’esposizione o all’esordio di eventuale sintomatologia e di fornire al Ministero settimanalmente in forma di dati aggregati il numero di test effettuati nelle persone esposte. Il Ministero propone, inoltre, l’esecuzione di indagini di siero-prevalenza tra i lavoratori esposti ai virus dell’influenza aviaria.
Aspetti di sanità animale
Il Ministero richiama, in particolare, il rispetto di quanto previsto all’articolo 4 del dispositivo prot. n. 14856 del 6 giugno 2023 e nello specifico:
a) la prosecuzione da parte delle regioni dei piani di sorveglianza negli uccelli selvatici al fine di monitorare i virus influenzali aviari al momento circolanti in particolare a seguito di fenomeni di moria;
b) considerati i recenti casi di H5N1 rilevati in due volpi e della sieroconversione di alcuni cani e un gatto presenti in un allevamento rurale avicolo focolaio di influenza aviaria, l’intensificazione della sorveglianza passiva nei mammiferi selvatici (soggetti venuti a morte) in particolare nelle zone dove si sono verificati casi di influenza aviaria negli uccelli selvatici; in tal senso si ritiene opportuno che vengano utilizzati anche i campioni (cervello) prelevati da carnivori selvatici inviati agli IZS per la sorveglianza della rabbia silvestre e provenienti da zone dove è stata accertata la circolazione di virus aviari;
c) il mantenimento del campionamento di animali domestici (volatili, carnivori, suini) presenti negli allevamenti avicoli dove sono stati confermati focolai di HPAI ed evitare che gli stessi abbiano accesso agli stabilimenti dove viene allevato il pollame;
d) la valutazione nei CRAS con il veterinario responsabile della struttura del ricorso all’eutanasia di volatili e carnivori con sintomatologia riconducibile a una possibile infezione da influenza aviaria (in particolare sintomi nervosi) nelle strutture dove non sia possibile effettuare l’isolamento degli animali. Le carcasse dei soggetti con sospetta HPAI deceduti o soppressi vanno prontamente inviati all’IZS competente per la ricerca del virus.
In considerazione di nuovi casi di HPAI H5N1 in gabbiani rosei e gabbiani comuni in provincia di Ravenna confermati dal CRN in data 16.06.2023, si ritiene inoltre necessario intensificare con la massima sollecitudine e efficacia l’applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli presenti in particolare nelle Zone A e B dell’accordo Stato Regioni rep 125 e la sorveglianza negli allevamenti posti sul territorio nazionale verso i casi sospetti di HPAI sulla base di quanto previsto all’articolo 2 del dispositivo 14856 del 6 giugno 2023.
NOTA MINISTERO DELLA SALUTE DEL 5 LUGLIO 2023 – Casi nei mammiferi
a cura del Sivemp Veneto