Il green pass diventa obbligatorio per tutti i professori e per gli studenti universitari. È la principale novità contenuta nel decreto approvato nella serata di giovedì dal governo e che impone ai cittadini, dal primo settembre, di mostrare la certificazione verde anche per viaggiare sui treni a lunga percorrenza, sulle navi e sugli aerei. Dal 1 settembre, docenti e personale della scuola potranno lavorare soltanto se dimostreranno di essere immunizzati, guariti dal Covid-19 o negativi al tampone. Le sanzioni sono severe: «Il mancato rispetto delle disposizioni è considerato assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione, né altro compenso o emolumento». I controlli sono stati affidati ai dirigenti scolastici. Il governo conferma l’introduzione del green pass «a tappe» e prevede una scansione dell’entrata in vigore fino al primo settembre.
Dove serve il green pass da oggi, 6 agosto
L’obbligo di avere la certificazione verde scatta oggi, 6 agosto, per frequentare tutti i luoghi al chiuso. Si dovrà esibire per andare a pranzo e a cena nei ristoranti e bar al chiuso, per frequentare palestre e piscine, per assistere agli spettacoli e per partecipare anche agli eventi.
Rimane invece aperta la discussione tra governo e sindacati per imporre la certificazione ai lavoratori delle aziende pubbliche e private ma non è escluso che la norma venga approvata prima della ripresa autunnale.
Le multe per chi non ha il pass o chi non controlla
È confermata la validità delle sanzioni.
I cittadini che non hanno il green pass rischiano la multa fino a 400 euro, ridotta se pagata entro cinque giorni.
Per gli esercenti «dopo due violazioni commesse in giornate diverse, si applica, a partire dalla terza violazione, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni.
Il green pass per ristoranti e bar
In zona bianca e anche gialla si deve presentare il green pass se si vuole entrare al ristorante, al bar, nei pub, ma anche nelle pasticcerie e nelle gelaterie al chiuso e sedersi al tavolo. Non sarà invece necessario il green pass per chi sceglie di consumare all’aperto. Inoltre, non sarà necessario il certificato verde nemmeno per le consumazioni al bancone. Al chiuso è previsto che al tavolo si sieda un numero massimo di sei persone.
Per i banchetti, in occasione di cerimonie civili e anche religiose, il green pass era già stato previsto. Non c’è un numero massimo di persone prefissato per ogni tavolo. Il buffet è consentito ma «esclusivamente con somministrazione da parte di personale incaricato e senza possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto». La modalità self-service può essere consentita soltanto «per buffet con prodotti confezionati in monodose».
Il green pass negli alberghi (servizi liberi per gli ospiti)
Il governo ha pubblicato una Faq, risposta a domanda frequente, per chiarire che cosa si può fare negli alberghi, sia per quanto riguarda il servizio di ristorazione sia per le attività.
«Gli ospiti di una struttura ricettiva — scrive — possono accedere ai servizi di ristorazione offerti esclusivamente alla propria clientela, anche in caso di consumo al tavolo in un locale al chiuso, senza mostrare una certificazione verde». «Nel caso in cui i servizi di ristorazione siano invece aperti anche a clienti che non alloggiano nella struttura, l’accesso sarà riservato soltanto o a chi, cliente interno o esterno, è in possesso di una certificazione verde, in caso di consumo al tavolo al chiuso».
Nelle strutture ricettive, si specifica, «l’accesso è riservato a chi ha una certificazione verde solo per quanto riguarda le attività al chiuso di piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e centri benessere».
Il gren pass per lo sport, dalle palestre alle piscine
Il green pass è obbligatorio per svolgere l’attività sportiva al chiuso. L’elenco delle attività comprende: piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive. Rimangono in vigore anche i protocolli di sicurezza per l’utilizzo degli spogliatoi da parte degli utenti e l’obbligo di indossare la mascherina quando non si fa attività sportiva. Sempre prevista poi la misurazione della temperatura all’ingresso dei centri sportivi. Il governo ha pubblicato una Faq, ovvero una risposta a domande frequenti, per i centri termali e ha chiarito che «chi vi accede esclusivamente per usufruire dell’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative e terapeutiche non deve avere il green pass». In questi casi però, aggiunge il governo, deve «presentare la prescrizione del proprio medico di famiglia o di uno specialista».
Il green pass per gli stadi
Oltre al green pass negli stadi e nei palazzetti dello sport in zona bianca, il decreto prevede che «la capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 35% al chiuso», percentuale che il ministro Orlando ha fatto aumentare per andare incontro alle associazioni sportive.
In zona gialla la capienza non può andare oltre «il 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso». Restano validi i protocolli di sicurezza: ingressi e uscite separate e pre-assegnazione dei posti, con «modalità di assegnazione dei posti alternative al distanziamento interpersonale di almeno un metro». Quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni previste dai protocolli, «gli eventi e le competizioni sportive si svolgono senza la presenza di pubblico».
Il green pass per cinema, teatri, concerti
Il green pass servirà per tutti «gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto». In questo caso si dovranno prevedere «posti a sedere pre-assegnati». In zona bianca «la capienza consentita non può essere superiore al 50 % di quella massima autorizzata all’aperto e al 30 % al chiuso, nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore rispettivamente a 5.000 all’aperto e a 2.500 al chiuso». In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 % di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Se non si possono rispettare i protocolli anti-Covid del governo è previsto che siano «sospesi gli spettacoli aperti al pubblico».
Il green pass per eventi e conferenze
Il green pass servirà per partecipare a convegni e congressi, sagre e fiere; visitare musei, mostre e luoghi della cultura; entrare nei centri culturali, centri sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso; trascorrere il tempo nelle sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò. In tutti questi luoghi dovranno comunque essere rispettati i protocolli di sicurezza e si dovrà indossare la mascherina, oltre a sottoporsi agli ingressi alla misurazione della temperatura. Nei luoghi dove è previsto un servizio di ristorazione si applicano le stesse regole adottate per i settori specifici. In particolare i musei e i luoghi della cultura saranno accessibili con biglietti venduti preferibilmente online, in modo da facilitare il tracciamento delle persone che dovessero risultare eventualmente positive. Anche la partecipazione a congressi e convegni prevede la registrazione dei partecipanti.
Come ottenere il green pass?
Ha diritto al green pass chi può dimostrare di avere uno dei seguenti requisiti: 1) aver ottenuto almeno la prima dose di vaccino nei precedenti nove mesi; 2) essere guarito dal Covid-19 nei precedenti sei mesi; 3) aver effettuato un test molecolare, antigenico o salivarenelle 48 ore precedenti.
Per ottenere e scaricare sul proprio telefonino il green pass bisogna aver ricevuto un sms con il codice authcode che dovrà essere inserito sulla pagina Internet dgc.gov.it oppure sulla applicazione «Immuni». Sulla app IO, invece, il green pass compare direttamente. Chi non ha ricevuto il messaggino con l’authcode o lo ha cancellato per sbaglio può in ogni caso andare sul sito www.dgc.gov.it per ottenere il codice necessario.
Servono il codice fiscale, le ultime otto cifre della tessera sanitaria e la data del vaccino o del tampone. Chi non riesce a scaricare il green pass può esibire il certificato cartaceo.
Quanto costano i tamponi rapidi
Presso le farmacie «il prezzo del test per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni sarà pari a 8 euro, mentre per gli over 18 tale prezzo è fissato a quindici euro». Per i test dei minori «le farmacie aderenti riceveranno un contributo da parte dell’amministrazione pubblica pari a sette euro». La remunerazione per le farmacie «sarà di quindici euro, di cui otto a carico dell’utente e sette quale quota di contribuzione pubblica. I quindici euro «comprendono la prestazione professionale legata alla somministrazione e al rilascio della certificazione digitale, i costi di approvvigionamento dei test antigenici rapidi, del materiale di consumo, degli oneri logistici e ogni altro onere accessorio». Le prenotazioni, la gestione degli appuntamenti e l’esecuzione dei test «verranno eseguiti dalle farmacie, con priorità alla fascia di età 12-18 anni».
Come cambia la quarantena: per i vaccinati ridotta a 7 giorni
Se chi ha effettuato il vaccino entra in contatto con un positivo dovrà rispettare sette giorni di quarantena (anziché i dieci obbligatori per chi non è vaccinato) e dovrà poi effettuare un tampone molecolare in uscita. Chi risiede a San Marino e si è vaccinato con il siero russo Sputnik sarà esentato dal green pass fino al 15 settembre. «È una prima soluzione — ha spiegato il ministro Speranza —, ma questo non significa riconoscere il vaccino Sputnik. Aspettiamo le decisioni dell’Ema». Con una circolare il ministero della Salute affronta anche il caso delle persone che hanno partecipato alla sperimentazione Covitar del vaccino ReiThera. Chi ha avuto una sola dose avrà un certificato di esenzione temporanea «in formato cartaceo o digitale» valido fino al 30 settembre 2021, rilasciato dal medico responsabile del centro di sperimentazione in cui è stata effettuata la vaccinazione.
Il green pass per scuola e università, dal 1 settembre
A settembre tutte le scuole e le università riapriranno in presenza, è scritto all’articolo 1 del decreto. Per rendere la cosa possibile le mascherine saranno obbligatorie, tranne quando si fa sport e per i bambini sotto i 6 anni. È raccomandata la distanza di un metro. Fino al 31 dicembre in zona rossa e arancione e in circostanze di «eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai», presidenti di Regione e sindaci potranno decidere di chiudere le scuole e far continuare a distanza la didattica. Insegnanti e personale Ata dovranno avere il green pass altrimenti dopo cinque giorni di assenza ingiustificata si vedranno sospendere lo stipendio. Anche per i docenti e il personale delle università sarà obbligatorio il lasciapassare dall’1 settembre e la novità è che il green pass sarà richiesto anche agli studenti universitari. Come verificare il possesso della carta verde? Saranno fatti controlli a campione.
Il green pass non serve per i trasporti pubblici locali, ma cambia la capienza
Per utilizzare gli autobus, i tram e le metropolitane non sarà obbligatorio avere il green pass.Il governo decide di non intervenire con la certificazione verde anche per l’impossibilità di effettuare i controlli e per questo rimane la capienza all’80%. La Conferenza unificata «ha dato il via libera all’intesa relativa alla ripartizione di ulteriori risorse — previste dal decreto Sostegni bis — destinate al trasporto pubblico locale e regionale a seguito dell’emergenza Covid.Nel 2021, dunque, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e i Comuni avranno a disposizione ulteriori 450 milioni di euro per finanziare servizi aggiuntivi programmati al fine di far fronte agli effetti derivanti dalle limitazioni poste al coefficiente di riempimento dei mezzi pubblici». Dovranno presentare un piano per il potenziamento delle corse.
Il green pass per i trasporti, dal 1 settembre
Dal 1° settembre fino al 31 dicembre il green pass sarà obbligatorio per imbarcarsi a bordo di aerei adibiti a servizi commerciali e al trasporto di persone. Sarà inoltre necessario per viaggiare su navi e traghetti adibiti al trasporto interregionale (esclusi i collegamenti nello stretto di Messina); a bordo di treni per il trasporto passeggeri come Intercity, Intercity notte e Alta Velocità. Certificato verde obbligatorio inoltre per salire a bordo di autobus: adibiti al trasporto di persone, oppure che effettuano un percorso che collega più di due regioni con itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti. E ancora: autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, a esclusione di quelli impiegati nel trasporto pubblico locale e regionale. I controlli si effettuano al momento di salire a bordo. La norma prevede che «i vettori aerei, marittimi e terrestri sono tenuti a verificare che l’utilizzo dei servizi avvenga» nel rispetto del decreto.
Dal Corriere.it