Potrebbe essere presentato oggi il piano della Grecia per l’avvio dei pesanti licenziamenti – oltre al taglio di salari e benefit – dei dipendenti pubblici: la parte più complicata del pacchetto di riforme chiesto da Unione europea e Fondo monetario internazionale per liberare i nuovi aiuti ed evitare la bancarotta.
Per convincere la troika, Atene ha promesso di introdurre nuove tasse, ridurre i salari dei dipendenti pubblici e il numero degli statali di un quinto entro il 2015. La decisione è attesa questa sera durante la riunione straordinaria del Consiglio dei ministri. La richiesta di Ue e Fmi non è molto diversa da quanto la Bce chiede all’Italia nella lettera inviata al nostro Governo il 4 agosto scorso.
Il piano
Circa 30mila lavoratori del settore pubblico greco rischiano di essere messi in mobilità e di vedersi decurtato lo stipendio del 40% per un intero anno per poi essere pensionati. L’annuncio del nuovo piano greco per evitare il fallimento del Paese potrebbe arrivare in giornata a conclusione del meeting di governo previsto alle 17. «Siamo vicini a un accordo sulla mobilità» hanno detto ieri fonti dell’esecutivo. «Vogliamo
concludere un accordo e annunciarlo entro domani». Ieri ad Atene il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, ha incontrato gli ispettori della troika Ue-Fmi-Bce che stanno facendo pressioni per tagli nel settore pubblico. Venizelos, a fine della riunione, si è mostrato ottimista: la sesta tranche di aiuti alla Grecia da parte di Ue e Fmi, ha detto, è «assicurata».
Un aiuto da 8 miliardi
La nuova tranche di aiuti da parte della troika è di 8 miliardi di dollari, una somma che potrebbe evitare alla Grecia il fallimento e la possibile uscita dell’Eurozona. La decisione sui nuovi aiuti sarà annunciata il 13 ottobre. Cruciale per le decisioni della comunità internazionale sul paese europeo sarà anche il vertice tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel e il presidente francese, Nicolas Sarkozy, in programma il prossimo 9 ottobre a Berlino.
La riunione, convocata d’urgenza dal primo ministro greco, George Papandreou, serve a discutere del bilancio del 2012 che domani, lunedì, sarà sottoposto al giudizio del Parlamento di Atene. Secondo il ministero delle Finanze, gli incontri con gli ispettori di Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale – la cosiddetta «troika» – sono stati «positivi e costruttivi» anche se i rappresentanti dei creditori della Grecia resteranno ad Atene fino al 7 ottobre per completare il loro lavoro.
Ilsole24ore.com – 2 ottobre 2011