L’emendamento sulla fidejussione dello Stato di 97 milioni in favore degli organizzatori della «Ryder golf cup», in programma a Roma nel 2022, viaggiava sull’«autobus» sbagliato. La norma era stata inserita in corsa nel ddl di conversione del decreto «salvabanche», approvato poi in Senato con la fiducia, e dunque il presidente Pietro Grasso è stato costretto a mettersi di traverso, altrimenti una tempesta perfetta rischiava di provocare un serio incidente parlamentare per il governo Gentiloni: «L’emendamento — ha detto Grasso in Aula — è inammissibile perché estraneo per materia dal provvedimento e non c’entra nulla con la tutela del risparmio».
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, al momento di porre la fiducia sul «salvabanche» ha dovuto tenere conto delle «modifiche proposte dalla Commissione con l’esclusione di quelle dichiarate improponibili». Ma dietro i tecnicismi si è consumato un dramma nel Pd: in commissione Finanze, l’emendamento «Ryder golf cup» sostenuto dalla maggioranza era passato senza i voti della minoranza Dem (Fornaro, Guerra, Ricchiuti) ma con quelli dell’ex sindaco di Roma Franco Carraro (FI) e della senatrice verdiniana Eva Longo (Ala). Dunque, prima dell’intervento risolutivo di Grasso, c’erano tutte le premesse per un incidente in Aula.
L’emendamento, ora (ri)presentato dal senatore dem Renato Turano (eletto a Chicago, fautore del No al referendum), ha una lunga storia iniziata con il governo Renzi: era già stato cassato dalla legge di Stabilità 2017 e ora è tornato a galla nel «salvabanche» grazie al ministro dello Sport, Luca Lotti, e per il tramite del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta. Ma l’operazione acrobatica, che non sarebbe stata condivisa in alcune stanze del governo Gentiloni, non è riuscita.
Così Carlo Giovanardi (Idea) ha avuto agio di attaccare il ministro renziano: «Il golf mette in buca Lotti, che aveva imposto una marchetta di 97 milioni al golf». Ma Lotti ha replicato a tono: «Giovanardi usa le stesse parole del blog di Grillo e parla di “marchetta” sapendo bene che si tratta di un normale fondo di garanzia. Altri hanno definito il torneo di golf un evento sportivo mondiale che secondo uno studio della Kpmg potrà avere 400 milioni di euro tra impatti diretti e indiretti». Giovanni Malagò, presidente del Coni, ricorda che «la candidatura della Ryder Cup è «già acquisita, con impegni già presi». La Federgolf guidata da Franco Chimenti sostiene che «nulla è perduto» anche se, ora, si impone una «questione di tempi». Il prossimo «autobus» che passa al Senato è il decreto «Milleproroghe» ma ormai l’emendamento Turano ha i riflettori puntati contro .
Dino Martirano – Il Corriere del Veneto – 9 febbraio 2017