Siamo il paese con il maggior numero di Facoltà di Medicina Veterinaria, siamo il paese con il maggior numero di veterinari a spasso, siamo il paese con i redditi professionali dei veterinari più basso d’Europa, ma l’Antitrust chiede di eliminare il numero chiuso.
Il Ministero della salute e la Federazione degli Ordini confermano annualmente che il fabbisogno di nuovi laureati è minimo, l’Antitrust invece sostiene che non si debba limitare l’accesso a tale professione. In realtà – ha dichiarato il Segretario Nazionale del Sindacato Veterinari di Medicina Pubblica Aldo Grasselli – l’Antitrust dice che il numero chiuso impedisce l’accesso alla Facoltà di Veterinaria, mentre non si pone il problema del reale accesso alla professione di Veterinario che è una cosa drammaticamente diversa. L’Antitrust potrebbe invece chiedersi – ha continuato Grasselli – se il livello di specializzazione post laurea che offre l’Università italiana è al passo con le esigenze del mercato del lavoro veterinario, pubblico e privato, scoprendo che malauguratamente molto spesso non lo è, e allora potrebbe addirittura invocare un potenziamento delle Facoltà in tal senso, per costruire una generazione di professionisti realmente coerenti con il mercato del lavoro e con l’economia italiana.
fonte: sivemp.it – 22 febbraio 2011