Il Ministro delle salute, Beatrice Lorenzin, ci ha dato nella sola giornata di ieri due buone notizie: la firma del Dpcm sui nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e la sua “ferma intenzione dare risposta alle legittime aspettative dei ricercatori e del personale precario dell’Istituto superiore di sanità” attraverso una proposta normativa urgente.
I due temi, i LEA e il precariato dei professionisti sanitari che lavorano per il Sistema nazionale sanitario, non sono scollegati.
Quale sistema ad elevata complessità e ad alto valore specialistico come il SSN può reggere la contraddizione sempre più evidente del diritto fondamentale alla salute affidato ad un numero sempre più grande di lavoratori precari?
Noi riteniamo che non possano essere garantiti stabilmente Livelli Essenziali di Assistenza di adeguata qualità nella precarietà del rapporto di lavoro e senza garanzie e strumenti contrattuali innovativi di chi tali prestazioni è chiamato ad erogare.
Chiediamo pertanto e con forza una adozione politica del problema precariato in sanità pubblica.
Occorrono soluzioni definitive per la stabilizzazione dei medici, dei veterinari e dei sanitari precari di ASL, IZS, Regioni e Ministero della salute.
Non si può accettare che il lavoro che tutela la salute pubblica sia segmentato in modo tayloristico e poi sentire che bisogna umanizzare le cure.
Se la sanità si regge sul caporalato e sul cottimo a prestazione, la qualità effettiva, non solo quella percepita, non può che abbassarsi a favore del mercato privato della sanità.
Aldo Grasselli (Presidente FVM)
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22 dicembre 2016