Gli animalisti inglesi protestano contro lo sterminio dei tassi, chiedendo l’impegno nella ricerca per la scoperta di un vaccino. Abbattere i tassi è il provvedimento preso per far fronte all’epidemia di tubercolosi tra i bovini.
Gli attivisti dell’inglese “Animal Welfare and wildlife campaigners” si sono opoosti alla macellazione, che i contadini ritengono invece necessaria per combattere la diffusione della malattia tra il bestiame.
L’abbattimento di massa dei tassi, che viene finanziato dagli agricoltori, prevdere l’impegno di ogni contadino ad uccidere più del 70 per centro dei tassi avvistati sulla propria terra per almeno quattro anni. Lo scorso anno, circa 26 mila bovini sono deceduti per la tubercolosi trasmessa dal piccolo mammifero.
Come riportato dal quotidiano inglese Telegraph, il Segretario dell’Ambiente Owen Paterson ha dichiarato: «A nessuno piace uccidere gli animali, ma vogliamo bovini sani che convivono con tassi sani e sono convinto che abbatterli sia la cosa migliore da fare in attesa di un vaccino».
In opposizione gli ambientalisti del partito Laburista hanno invano cercato di bloccare l’abbattimento, ricorrendo alla Corte d’appello e portando avanti una campagna per far informare sulla tubercolosi bovina.
Il segretario dell’ambiente Mary Creagh ha dichiarato al quotidiano The Guardian che «l’abbattimento costerà più di quelli che saranno i frutti di ciò che si salva, bisognerebbe investire di più nella scienza e nella ricerca di un vaccino».
La Stampa – 19 settembre 2012