«La stabilizzazione dei conti pubblici ed il calo dei tassi di interesse riduce fortemente il rischio di ulteriori manovre nel futuro». Lo afferma il Governo nel documento “Analisi di un anno” che indica questo come uno degli effetti concreti del fatto che «a poco più di un anno dal momento più drammatico della crisi, si può dire che le prospettive per il futuro sono migliorate in modo significativo».
Con una lunga serie di voci, un anno di successi raggiunti e meriti acquisiti, elencati puntigliosamente sul sito ufficiale del governo, l’esecutivo Monti riassume le missioni compiute, che vanno dal calo dello spread al miglioramento generale delle prospettive economiche.
Obiettivo ridurre le tasse di un punto
Con una promessa. «L’obiettivo è di ridurre di un punto e progressivamente la pressione fiscale, iniziando dalle aliquote più basse per dare respiro alle fasce più deboli», scrive il governo nel documento, nel quale spiega che bisogna completare la delega fiscale: la non approvazione «lascia una lacuna da colmare al più presto».
No a passi indietro sulla spending review
Sulla spending review «non bisogna fare passi indietro e soprattutto non bisogna cedere alle sirene delle lobby e di chi non vuole rinunciare ai propri privilegi». Il governo nel documento scrive che «l’azione è appena iniziata»: «non è ragionevole un cambiamento epocale in un tempo così ristretto».
Servizi pubblici locali scadenti: aprire alla concorrenza
«Un settore in cui sui avverte la necessità di aprire alla concorrenza sono i servizi pubblici locali», segnala l’analisi del Governo nel capitolo liberalizzazioni – gestiti in gran parte in modo diretto con un risultato di «un servizio spesso scadente che pagano i cittadini e le stesse amministrazioni». Si chiedono interventi sulla distribuzione dei carburanti, fermata dal Parlamento, e si propone la separazione tra Banco-Posta e Poste italiane.
Manca una riforma completa dell’accesso alla professione forense
«Mancano all’appello una riforma completa dell’accesso alla professione forense e soprattutto le società tra professionisti», è scritto nel dpcumento del Governo nel capitolo lavoro e giovani: «purtroppo le pressioni opposte e contrarie al tentativo di aprire ai giovani e rendere il mercato dei professionisti più aperto, meritocratico e competitivo sono state poderose».
Il Sole 24 Ore – 2 gennaio 2012