I ministri lo hanno definito utilizzando il termine più tecnico e neutrale possibile: una ricognizione a tutto campo (un brainstorming, ha detto qualcuno che parla abitualmente in inglese) sull’insieme delle misure allo studio e che dovrebbero dare corpo al decreto “cresci-Italia” da approvare entro la fine del mese insieme con l’atteso disegno di legge sulla concorrenza.
Un vertice fiume a palazzo Chigi (quattro ore, dalle 11 del mattino fino a dopo le 15) con il presidente del Consiglio, Mario Monti, i ministri Piero Giarda, Enzo Moavero, Corrado Passera e il viceministro Vittorio Grilli, per ascoltare le valutazioni tecniche del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sull’impatto che le diverse misure potrebbero avere sull’economia e, di conseguenza, sulle priorità che dovrebbero essere adottate. Perché la cosiddetta «fase due» dell’azione di Governo non si esaurirà certo con le misure da varare entro fine mese.
Insomma ministri tecnici da una parte e una autorità tecnica e autorevole dall’altra per un confronto a tutto campo e preparatorio in vista delle scadenze di gennaio, confermate sia pure in via ufficiosa dopo le indicazioni dello stesso Monti nella conferenza stampa di fine anno, perché legate alla fitta agenda europea che si apre venerdì con l’incontro Monti-Sarkozy a Parigi.
Il primo consiglio dei ministri atteso, quello di venerdì prossimo 13 gennaio, sarà ancora interlocutorio. Ma il successivo (forse il 20 gennaio) potrebbe essere quello utile per il primo via libera delle misure in materia di liberalizzazioni, semplificazioni e infrastrutture, visto che anticipa di pochi giorni l’Eurogruppo del 23 e il successivo Consiglio straordinario Ue del 30 gennaio. Nel mezzo ci saranno, appunto, gli incontri del premier: dopo quello con il presidente francese ne è previsto uno trilaterale con Angela Merkel cui seguirà il 18 gennaio quello con il primo ministro britannico David Cameron. Il confronto sarà sugli emendamenti da perfezionare per l’accordo di dicembre sul «fiscal compact» ma è chiaro che tutti i paesi porteranno al confronto anche le rispettive misure pro-sviluppo messe in cantiere.
Sulle liberalizzazioni italiane, in particolare, dopo le difficoltà incontrate su taxi e farmacie (inserite in manovra ma respinte dal Parlamento), l’intenzione del Governo resta quella di procedere con un intervento più complessivo che ha l’obiettivo di ridurre le restrizioni regolatorie e facilitare la costituzione di nuove imprese. Sono molti i settori che potrebbero essere coinvolti e di cui s’è discusso ieri con Visco: le poste, i benzinai, i servizi pubblici locali e forse anche le edicole. L’intero pacchetto potrebbe essere inserito all’interno del provvedimento sulla concorrenza tanto caro al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. Tra l’altro entro metà mese il nuovo garante per la concorrenza, Giovanni Pitruzzella, firmerà una nuova segnalazione per indicare i campi in cui è più opportuno intervenire in questa fase. A completare questo quadro sono attese poi le misure di semplificazione amministrativa cui sta lavorando il ministro Filippo Patroni Griffi.
Ma nella prima tranche del «cresci-Italia» è previsto anche il capitolo infrastrutture. Sono allo studio provvedimenti per rafforzare le società di progetto e agevolare l’emissione di project bond. E ancora, l’introduzione del nuovo contratto di disponibilità, tempi certi per le procedure approvative delle opere con un solo passaggio al Cipe del progetto preliminare e un quadro rafforzato degli incentivi fiscali che si completerà con nuove regole per gli investimenti aeroportuali e l’abbattimento dei costi delle grandi opere. E su questo fronte una scadenza operativa ha trovato conferma per la prossima settimana. Con molta probabilità giovedì si terrà una nuova riunione del Cipe che potrebbe sbloccare una serie di opere immediatamente cantierabili e che dovrebbero riguardare soprattutto il Sud. Tra queste potrebbe rientrare l’autostrada Termoli-San Vittore, che collega il Molise e il Lazio. È possibile che all’ordine del giorno venga inserita anche la valutazione finale sul progetto del Ponte sullo Stretto.
Ilsole24ore.com – 4 gennaio 2012