Torna domani in discussione alla commissione Affari sociali della Camera (scade il termine per la presentazione degli emendamenti) l’ultima versione del Ddl sul Governo clinico. «Malgrado timidi passi in avanti, però, il nuovo testo proposto dal relatore appare ancora inadeguato». E’ questo il commento delle organizzazioni sindacali dei medici, veterinari, sanitari, professionali, tecnici e amministrativi del Ssn. Le categorie professionali del Ssn chiedono in un comunicato con che nella predisposizione del testo finale vengano recepite le loro proposte emendative per introdurre alcuni punti cardine.
Nello specifico:
– il riconoscimento del loro ruolo nel governo delle aziende sanitarie anche attraverso una effettiva integrazione delle competenze professionali e dei poteri decisionali;
– la possibilità di essere selezionati e valutati sulla base di criteri di merito e competenze professionali lontani da ingerenze della politica, la fine di una condizione minoritaria nei confronti della Università nelle Aziende integrate.
– per i medici una ridefinizione dell’atto medico all’altezza di quanto chiesto dalla Corte di Cassazione.
«Questa è la sfida», scrive l’intersindacale «e il ddl dovrebbe essere lo strumento del cambiamento: un provvedimento legislativo o si pone a questa altezza o non è necessario né utile».
«Per quanto apprezzabile il tentativo di migliorare il testo, si è ancora lontani da questi obiettivi, prigionieri di calcoli politici che non tengono conto del contesto di crisi della sanità pubblica e del profondo e diffuso disagio dei professionisti al suo interno. Insisteremo fino alla noia: se esiste la volontà politica di legiferare e rispondere a questi bisogni faccia un passo avanti. Altrimenti – conclude il comunicato – ogni intervento è dannoso, per il solo fatto di essere inutile.
Sanita.ilsole24ore.com – 14 dicembre 2011