Dopo gli emendamenti approvati martedì, è arrivata ieri un’altra novità per la nomina dei direttori di struttura complessa. La commissione Affari Sociali della Camera ha infatti approvato un ulteriore emendamento all’articolo 4 del ddl sul Governo clinico, relativo agli Incarichi di natura professionale e di direzione di struttura stabilendo che i primari debbano superare un periodo di prova di 6 mesi prima di vedere definitivamente confermata la loro nomina. La conferma dovrà avvenire “sulla base del lavoro svolto nonché dei criteri di valutazione cui all’articolo 5 della presente legge” che però la commissione non ha ancora esaminato ed emendato. Intanto infuria la polemica sulla modifica all’articolo 4 nella parte che riguarda le nomine dei direttori di struttura complessa.
La nuova norma ha sostituito la graduatoria dei candidati con la terna all’interno della quale sceglie il direttore generale, “nominato dalla politica”. Il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, parla di «uno schiaffo della politica al merito professionale». «Qualcuno – aggiunge Cozza – dovrà spiegare ai cittadini e agli stessi medici per quale ragione non dovrebbe avere più peso il merito professionale e quindi vincere il più bravo tra i partecipanti, in base alla graduatoria, a vantaggio della qualità dell’assistenza come stabilito nel precedente testo unificato».
Cozza ricorda che tra l’articolo 4 del ddl prevede che la proposta al Direttore Generale per gli incarichi di responsabili di struttura semplice, avanzata dai direttori di struttura complessa per quelle semplici e dai direttori di dipartimento per le strutture semplici dipartimentali, vada preceduta almeno da una analisi comparativa dei curriculum e dei titoli professionali posseduti.
Questo il testo dell’articolo 4 a cui è stato aggiunto (nero maiuscolo) l’emendamento sul periodo di prova approvato ieri: