Dopo le polemiche tra Regioni e forze politiche sul via libera della Commissione Affari Sociali al ddl governo clinico, ieri c’è stato il primo incontro con i gruppi parlamentari chiesto da Errani per migliorare il testo. Binetti: “Disponibilità all’ascolto reciproco”. Scaramuccia: “Incontro interlocutorio”. La disponibilità è “all’ascolto reciproco”. Paola Binetti, Udc-Tp, usa queste parole di conciliazione per testimoniare l’esito del primo incontro tra Regioni e gruppi parlamentari sul ddl governo clinico. Incontro voluto da Errani, poche settimane fa, per chiedere il rispetto delle norme regionali e ricordando ai parlamentari dell’Affari Sociali il parere negativo sul ddl governo clinico della Commissione parlamentare per le Questioni regionali e anche le riserve della Commissione Affari Costituzionali.
Oggi c’è stato il primo round. Presenti, per le Regioni, Vasco Errani (presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Emilia Romgna) e Daniela Scaramuccia (assessore alla Sanità della Toscana), che hanno incontrato gli esponenti del Pd, Anna Miotto, e dell’Udc, Paola Binetti e Nunzio Testa.
“Nostro obiettivo – ha riferito a Quotidiano Sanità Paola Binetti – è fare una buona legge che in qualche modo tenga conto dei diversi bisogni. I punti su cui abbiamo cercato di trovare un punto di convergenza alto è il tema delle nomine, in modo da garantire il merito e non l’appartenenza, e come riuscire a garantire una collegialità efficace evitando però l’anarchia. Cercando quindi il giusto equilibrio per ottenere la partecipazione del collegio di direzione al governo della struttura senza che questo si trasformi, come detto, né in anarchia, né in diritto di veto. Abbiamo poi affrontato il tema dell’anzianità, equiparata al dato nazionale, e infine come riuscire a trovare il giusto bilanciamento tra l’autonomia del medico e la possibilità di muoversi all’interno di una serie di criteri di sostenibilità economica adeguati”.
Il desiderio, da parte delle forze politiche, è dunque quello di arrivare ad una legge trovando le soluzioni migliori. Più caute invece che le Regioni che con Scaramuccia definiscono l’incontro “interlocutorio a cui ne seguiranno altri con i capigruppo degli altri partiti”.
quotidianosanita.it – 10 maggio 2012