Non dovrebbero essere le anatre selvatiche e gli uccelli limicoli a portare i virus della Malattia di Newcastle negli allevamenti di avicoli. Sono i risultati di un nuovo studio condotto dalla US Geological Survey, ente di sorveglianza e ricerca, a livello nazionale, sulle malattie della fauna selvatica che potrebbero essere dannose per animali domestici ed esseri umani.
Il Paramyxovirus aviare, che può causare la malattia di Newcastle, si trova in tutto il pianeta, e infetta sia gli uccelli selvatici che quelli domestici, e talvolta portare provoca focolai di malattia. Nel Nord America, una precedente ricerca aveva trovato che, qualche volta il Paramyxovirus individuato nei cormorani, era stato associato a casi di mortalità degli uccelli. Tuttavia, pochi studi hanno valutato uno scambio del virus tra gli uccelli acquatici selvatici o tra diversi ambienti.
“La Malattia di Newcastle è associata a focolai di malattia negli animali domestici e negli uccelli degli zoo, ed è tra gli agenti patogeni aviari economicamente più costosi in tutto il mondo”, ha detto Andy Ramey di USGS, autore principale dello studio “Tuttavia, non ci sono molte ricerche focalizzate su come si diffonde questo virus tra i diversi tipi di uccelli acquatici selvatici o in Nord America”
La USGS e i collaboratori dell’US Southeast Poultry Research Laboratory del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, l’Università del Texas e l’Università della Georgia hanno esaminato le relazioni genetiche del Paramixovirus aviare isolato da campioni di uccelli selvatici provenienti da tutti gli Stati Uniti per individuare eventuali prove sullo scambio di virus tra diversi tipi di uccelli come cormorani, anatre, uccelli limicoli, e gabbiani. Gli autori hanno anche esaminato come il virus è diffuso in tutto il continente.
“In questi campioni abbiamo individuato una nuova diversità genetica, ma nulla suggerisce che le anatre o gli uccelli limicoli siano un serbatoio del virus, che causino la malattia di Newcastle o ceppi che potrebbero essere dannosi per il pollame domestico” ha detto Ramey.
Gli autori hanno anche scoperto che tra diverse specie e luoghi geografici vi sia una certa diversità genetica del Paramixovirus aviare, mentre altri virus possono essere limitati ad alcune regioni o host particolari.
Il rapporto è intitolato “Assessment of contemporary genetic diversity and inter-taxa/inter-region exchange of avian paramyxovirus serotype 1 in wild birds sampled in North America” ed è disponibile presso il sito web per Virology Journal.
Fonte Unaitalia (Poultry World) – 23 marzo 2017