Non ci sarà l’impunità per i crimini contro gli animali. Lo garantiscono dal ministero della Giustizia e gli animalisti esultano per una stortura raddrizzata all’interno di un decreto delega, licenziato dal Consiglio dei ministri. La parte che riguarda gli animali verrà stralciata.
Il decreto legislativo riguarda infatti la «non punibilità per particolare tenuità del fatto» e non è un decreto fatto ad hoc contro gli animali, bensì un decreto delega che abbraccia i reati a trecentosessanta gradi.
Soltanto che questo decreto finiva per penalizzare gli animali che per loro natura non si possono difendere, anche se grazie a una legge del 2004 possono essere difesi (dagli animalisti, appunto). Il problema, però, è che non sempre questo poteva succedere, e alla fine si era creato un guazzabuglio legislativo, un doppio binario ingestibile per cui i crimini contro gli animali finivano per rimanere impuniti.
Non succederà più. Adesso dagli uffici di via Arenula del ministro Orlando assicurano: questi reati non saranno compresi tra quelli per i quali è prevista la non punibilità, nel caso in cui si manifestino crudeltà nei confronti degli animali.
Il primo ad esultare è Fulco Pratesi, storico presidente del Wwf, oggi presidente onorario: «Le creature animali fanno parte della creazione e dobbiamo tutelarle anche se non possono difendersi da soli. Ma non dobbiamo dimenticarci che anche i Beni culturali non hanno la parola per difendersi».
Sono stati in tanti a mobilitarsi contro questa stortura del decreto delega. Da Palazzo Madama la senatrice del Pd Silvana Amati ha preso l’iniziativa più concreta: una settimana fa ha impugnato carta e penna e ha scritto una lettera al ministro Orlando per segnalargli come e perché con quel decreto appena approvato, alla fine, si sarebbero depenalizzati i crimini contro gli animali.
Ma anche gli animalisti avevano fatto la loro parte, e tra loro Michela Vittoria Brambilla, la deputata di Forza Italia famosa per le sue battaglie animaliste, prima fra tutte quella contro l’allevamento Green Hill di beagle per la vivisezione. «Non devono essere considerati crimini minori i reati contro gli animali», ha commentato a caldo Brambilla che non riesce ad esultare per questo annuncio che arriva dal ministero d via Arenula.
Dice, infatti, Michela Vittoria Brambilla: «Trovo gravissimo che una volta in più questo governo non abbia tenuto conto degli animali e sono sicura che questa marcia indietro non sarebbe mai avvenuta se l’Italia intera non si fosse mobilitata. Per questo adesso vigileremo attentamente che questo dietrofront venga realmente messo in pratica. Non ci fidiamo».
La mobilitazione degli animalisti è stata massiccia. È scesa in campo la Federazione italiana associazione diritti animali e ambiente, trentaquattro gruppi organizzatissimi che in tutta Italia avevano minacciato il «bombing». Ovvero di intasare con le mail la posta elettronica del premier Renzi, del ministro della Giustizia Orlando, dei presidenti delle commissioni di Camera e Senato.
L’appuntamento era stato dato per il 24 gennaio prossimo. Al «via» sarebbero partiti i click dai computer scatenati degli ambientalisti che avrebbero cercato di coinvolgere nella loro mobilitazioni più cittadini possibile. E probabilmente non sarebbero stati pochi, visto che le statistiche ci raccontano che il 55 per cento delle famiglie italiane ha in casa animali da compagnia e affezione.
Alessandra Arachi – Il Corriere della Sera – 23 dicembre 2014