Il Csm invia 63 nuovi magistrati a Napoli Nord, sede inesistente Rosa (Ordine): hanno fatto viaggiare i tribunali, non i magistrati. «Una vera presa in giro»: è il giudizio di Luca Zaia, governatore del Veneto, sul provvedimento del 18 aprile a firma Consiglio superiore della magistratura e ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha assegnato i 69 magistrati vincitori di concorso alle sedi di Napoli Nord (63) e Spoleto (sei), lasciando il Veneto a bocca asciutta.
Una decisione che ha indotto l’Unione triveneta dei Consigli dell’Ordine degli avvocati e gli Ordini provinciali di Belluno, Treviso e Verona a depositare, in giugno, un ricorso al Tar del Lazio, davanti al quale è stato impugnato il decreto di nomina delle piante organiche che doveva ridisegnare la geografia di tutti i tribunali d’Italia. Ricorso che sarà presentato domani in un’assemblea a Belluno.
Il ricorso ha come primo firmatario il presidente dell’Unione, il veronese Antonio Francesco Rosa: «Diciamo che il decreto ha fatto viaggiare i tribunali ma non i giudici – spiega – Nel senso che hanno soppresso il tribunale di Bassano, spostato svariate sedi distaccate sul territorio, ma i numeri dei giudici sono rimasti gli stessi. Il Veneto era e resta fanalino di coda. Eppure, in fase istruttoria, il Csm aveva previsto un’assegnazione di 18 magistrati al Veneto».
Invece, a fine corsa, niente. «Le decisioni non hanno minimamente risposto – aggiunge Rosa – alle necessità del territorio. È stata privilegiata la scelta di una ridistribuzione non funzionale a parametri collegati al bacino di utenti e all’effettivo carico di lavoro dei magistrati, ma esclusivamente legata all’esistente e alla stratificazione storica del contenzioso, spesso frutto di dati inattendibili». Il Veneto, invece, secondo lo stesso capo dipartimento dell’amministrazione giudiziaria, Luigi Biritteri, avrebbe bisogno di 23 magistrati.
Ci sarebbe, poi, la beffa nella beffa perchè la sede di Napoli Nord, cui è destinata la gran parte delle assegnazioni (63 su 69), non è ancora stata indicata: il Comune di Giugliano, dove fisicamente dovrebbe essere collocata, non l’ha ancora individuata tra i suoi immobili. Non è neanche la prima volta che le piante organiche degli uffici giudiziari del Nordest vengono penalizzate a vantaggio delle sedi meridionali. Nel 2011 le 253 nuove assunzioni di magistrati erano andate tutte al Sud.
Da qui la rinnovata ira del presidente della Regione. «Gli avvocati hanno ragione da vendere – dice Zaia – Il Nord ha bisogno di strutture pubbliche efficienti». E invece il cittadino e l’impresa veneta sanno di non poter avere giustizia civile prima di quasi dieci anni, di non poter contare su giudici del lavoro. Oppure anche, come ricorda Zaia, sanno di dover «attendere anni per vedersi riconosciuto un credito o sanzionato un fornitore disonesto, assistere impotenti a procedure fallimentari che non trovano mai fine». Con un impatto pesantissimo sulle attività economiche.
Gazzettino – 13 luglio 2013