A seguito dell’incidente alla centrale nucleare giapponese di Fukushima, verificatosi a causa del terremoto dell’11 marzo, sono stati identificati in stretta collaborazione tra Regioni e Ministero della Salute, i centri regionali per l’effettuazione delle visite e dei controlli per i cittadini italiani e stranieri che rientrano dal Giappone al fine di verificare eventuali contaminazioni radioattive.
Sono attualmente attivi 23 centri ospedalieri in dieci Regioni: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta, Emilia Romagna e Sardegna. L’elenco dei centri, in costante aggiornamento, è consultabile nel portale internet del Ministero www.salute.gov.it.
Ad oggi, hanno effettuato controlli 23 persone, di cui 3 in Lombardia, presso l’ospedale Niguarda Ca’ Grande di Milano e 20 in Toscana di cui 14 presso l’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze e 6 presso l’Azienda Ospedaliera di Pisa. Tutti i soggetti controllati sono risultati negativi all’esame radiometrico esterno per la rilevazione di contaminazione cutanea o tiroidea. In 14 delle persone esaminate, 11 in Toscana e 3 in Lombardia, sono state rilevate lievi tracce di iodio 131 nelle urine, da mettere probabilmente in correlazione con l’incidente nucleare. Questo lieve aumento è comunque inferiore al limite della normale esposizione ambientale consentita e quindi si escludono rischi per la salute. Al riguardo, si sottolinea che l’esame è stato eseguito con strumenti di ultima generazione ad altissima sensibilità che registrano anche quantità infinitesimali di radioattività.
Il Ministro della Salute ringrazia per la fattiva collaborazione le Regioni e le Province autonome, in modo particolare il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l’Assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l’Assessore toscano alla Sanità Daniela Scaramuccia per aver organizzato tempestivamente i controlli in modo da dare risposta immediata ai cittadini rientrati dal Giappone.
Ministero della Salute – 18 marzo 2011