Il benessere del coniglio è un tema che ancora non è stato garantito da una normativa specifica, sia a livello europeo che nazionale. Considerando quindi che non vi è una legislazione vigente ad hoc, nel 2014 sono state pubblicate delle Linee di indirizzo del Ministero della Salute relative alle aziende di conigli da carne, con il fine di indirizzare il settore produttivo verso una migliore gestione degli animali nonché per dare orientamenti di base, mediante uno strumento utile, sia per gli allevatori che per i Servizi Veterinari responsabili dei Controlli Ufficiali. L’unica normativa di riferimento tuttora applicabile all’allevamento da reddito del coniglio è quella dettata dal Decreto Legislativo 146/2001, che purtroppo prevede disposizioni troppo generiche per essere adattate compiutamente a questa specie.
Il testo ministeriale iniziale del 2014 è stato quindi modificato sulla base del parere della sezione IV del Consiglio Superiore di Sanità, che si è espresso in data 16 settembre 2020, per essere infine valutato dalle Regioni e Province autonome, che a loro volta hanno espresso parere favorevole in data 20 gennaio 2021.
Le Associazioni di Categoria e i Servizi Veterinari sono i destinatari di queste nuove “Linee guida” che si propongono di far conoscere agli allevatori l’esistenza di metodi di allevamento e di gestione degli animali migliorativi ed innovativi rispetto al passato, in maniera da poter concorrere al meglio sui mercati nazionali ed europei.
E’ necessario, in questa fase, che il settore produttivo sia in grado di rassicurare il consumatore in tema di benessere animale, che negli auspici si troverà rafforzato dall’introduzione di una nuova legislazione, nazionale e comunitaria, destinata ad introdurre specifiche check-list per la valutazione del rischio nell’ambito del noto sistema Classyfarm, per ridurre il consumo del farmaco e per garantire le norme di biosicurezza dell’allevamento.
Le nuove LINEE GUIDA PER L’ALLEVAMENTO DEL CONIGLIO (2021), emesse dalla Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari Ufficio 6 tramite la CIRCOLARE N. 1/2021 DGSAF si compongono dapprima, quindi, dell’enunciazione delle parti di recente acquisizione, che vanno a modificare il testo del 2014, dei riferimenti normativi e delle fonti scientifiche che ne hanno suggerito la stesura. In concreto, il Ministero ha provveduto alla necessità di un aggiornamento, soprattutto alla luce dei nuovi sistemi di allevamento ad oggi presenti sul mercato e molto diffusi sul territorio europeo, per dare nuovo impulso e prospettiva all’intero settore, ovviando e bypassando le citate carenze normative che hanno di fatto ritardato la definizione di standard modernizzati e più confacenti ad assicurare le condizioni di salute e benessere animale
In Italia le sole indicazioni precisate a norma di legge per questi animali, sulle modalità di ricovero, riguardano esclusivamente i conigli “da laboratorio” e sono deducibili dal Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 26 (Attuazione della Direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici), che prevedono alcuni accorgimenti per le gabbie, un areale minimo al suolo e un’altezza minima della gabbia; un testo cioè ove sono presenti rigide misure da rispettare a tutela del welfare in stabulazione.
Dopo sollecitazione delle Associazioni del settore agrozootecnico il Ministero della Salute ha stabilito quindi di procedere all’aggiornamento delle Linee Guida sulla base di nuove conoscenze scientifiche, in particolare considerando l’ultima pubblicazione scientifica dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) del 9 gennaio 2020 riferita alle misure delle gabbie per i conigli (https://www.efsa.europa.eu/it/news/rabbit-cages-efsa-identifies-welfare-issues) e dove gli esperti hanno preso in considerazione una serie di effetti sul benessere animale, in termini di salute e comportamento, come la limitazione del movimento, i problemi di riposo, la sete o la fame prolungata, lo stress termico e i disturbi della pelle.
Il corpo del documento si completa con parti generali riguardanti le caratteristiche biologiche e fisiologiche dei conigli e le disposizioni comuni per tutti i sistemi di allevamento (edifici ed attrezzature, requisiti richiesti all’allevatore e management, ispezioni, indicazioni su alimentazione e abbeverata, illuminazione, riproduzione, trasporto), fino ad integrare nozioni riguardanti procedure sanitarie, abbattimento di emergenza ed ispezioni.
Il Ministero si è quindi deciso ad avvicinare il più possibile le linee guida agli standard degli allevamenti europei in maniera da rendere il settore in grado di rendersi concorrenziale sul mercato dell’Unione, favorendo così una ripresa dell’allevamento del coniglio attraverso un cambio di immagine, auspicando un’evoluzione in termini migliorativi della percezione dei consumatori.
Questa operazione è stata ritenuta fondamentale anche per favorire la predisposizione di documenti da proporre all’Unione europea, qualora la Commissione, dando seguito alla risoluzione del Parlamento, decidesse di focalizzare la propria attenzione anche su una legislazione dedicata al settore.
Le Linee guida si completano con tre allegati tecnici, nello specifico i temi trattati riguardano:
.le misure di biosicurezza e il programma sanitario;
-le disposizioni applicabili alle gabbie arricchite;
-le disposizioni applicabili all’allevamento in parchetto o recinti.