Accordo tra Governo e sindacati per un incremento del 6,3% in un biennio a due milioni di dipendenti pubblici. Segnale in controtendenza rispetto al resto d’Europa
I dipendenti pubblici tedeschi hanno raggiunto all’alba di ieri un accordo con il Governo per forti aumenti salariali che può fare da battistrada ai numerosi rinnovi contrattuali attesi quest’anno e ha già indotto la Bundesbank a lanciare l’allarme inflazione. L’intesa, che ha superato largamente le aspettative, va in netta controtendenza con la moderazione salariale o addirittura i severi tagli imposti in diversi Paesi dell’area euro investiti dalla crisi. La Germania ha invece sfruttato lo spazio creato nei conti pubblici dall’incremento delle entrate fiscali grazie alla crescita economica del 3% lo scorso anno per soddisfare le richieste dei sindacati, che, dal canto loro, rivendicavano i limiti accettati negli anni scorsi, in contrasto con gli aumenti più corposi spuntati dal settore pubblico altrove in Europa. L’accordo raggiunto ieri riguarda circa 2 milioni di dipendenti federali e municipali, rappresentati dal sindacato Verdi, e prevede un aumento del 6,3% da qui alla fine del 2013, di cui 3,5 retroattivo al 1° marzo e il resto in due tranche che scatteranno a gennaio e ad agosto del 2013. Si tratta di una cifra appena inferiore alla richiesta sindacale del 6,5% e nettamente più alta dell’offerta iniziale del Governo del 3,3. L’intesa è «accettabile, ma al limite di quello che ci possiamo permettere», ha detto il ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble. Il Governo ha probabilmente inteso limitare ulteriori scioperi, dopo le prime astensioni dal lavoro delle scorse settimane. Inevitabilmente, gli aumenti al settore pubblico faranno da punto di riferimento per i rinnovi in corso da qui a fine anno, che riguardano 9 milioni di persone, circa un quinto della forza lavoro, nonostante il presidente della Bundesbank Jens Weidmann si sia affrettato a dire che l’intesa raggiunta ieri «non deve essere una guida per gli altri». Weidmann è preoccupato che gli aumenti del prezzo del petrolio che già esercitano una pressione al rialzo sull’inflazione possano propagarsi attraverso gli incrementi salariali. Il presidente della Bundesbank ha sottolineato nei giorni scorsi che si tratta di «un rischio grave», cui la Banca centrale europea sarebbe chiamata a reagire con un aumento dei tassi d’interesse, ipotesi che peraltro appare per ora poco probabile, dato che la Bce ha appena decretato due tagli dei tassi e che il resto dePeconomia dell’Eurozona è in situazione assai più precaria di quella tedesca. L’inflazione tedesca è stata a marzo del 2,3 per cento. Per effetto degli aumenti dell’energia, la Deutsche Bank ha recentemente ritoccato al rialzo le sue previsioni per fine anno dall’i,7 al 2 per cento. Il prossimo test importante sul fronte salariale sarà il rinnovo dei metalmeccanici, circa 3,3 milioni di lavoratori, rappresentati dal potente sindacato Ig Metall, e che a loro volta hanno chiesto il 6,5 per cento. Appare improbabile ora che restino molto al di sotto degli aumenti spuntati dai dipendenti pubblici, che sono andati al di là delle NOI E GLI ALTRI Gli stipendi pubblici ITALIA +61,6% È la variazione nominale (dunque senza tener conto dell’inflazione) cumulata delle retribuzioni nella pubblica amministrazione in Italia dal 1995 al 2008 secondo un rapporto Bce del dicembre scorso. Nello stesso periodo, l’aumento è stato più contenuto sia nel privato (+ 41,9 per cento) che nel settore pubblico allargato a sanità, istruzione e difesa (+34,6) FRANCIA +38,9% L’aumento nominale delle retribuzioni nella pubblica amministrazione francese (general government) dal 1995 al2008. La Francia dunque si colloca a metà strada tra Germania e Italia. Leggermente superiore l’incremento relativo al settore privato nello stesso arco temporale: +42,1 per cento. GERMANIA +21,6% L’aumento nominale delle retribuzioni nella pubblica amministrazione tedesca dal 1995 al2008. In termini reali (al netto dell’inflazione) dunque la variazione è negativa. Ancora più contenuto l’incremento relativo alsettore privato nello stesso arco temporale: +14,2 per cento. PORTOGALLO +71,4% L’aumento nominale delle retribuzioni nella pubblica amministrazione portoghese dal 1995 al2008. Si tratta di uno dei tassi di incremento più elevati dell’Europa occidentale. Leggermente superiore l’incremento relativo alsettore privato nello stesso arco temporale: +74,8 percento. attese. Oliver Rakau, di Deutsche Bank, prevedeva per il complesso dei rinnovi, sulla base dei precedenti, un aumento inferiore al 3% l’anno. Del resto, l’andamento mol- to positivo del mercato del lavoro favorisce le rivendicazioni, osserva Jana Meier, della banca Hsbc. A marzo, la disoccupazione è scesa ancora, al 6,7%, stabilendo un nuovo minimo dai tempi della riunificazione tedesca nel 1990. Secondo Meier, la situazione del mercato del lavoro dovrebbe creare le condizioni per un aumento dei consumi delle famiglie. Alcuni economisti in Europa ritengono che questo dovrebbe contribuire ad aumentare l’import dai Paesi in difficoltà della periferia dell’Eurozona, anche se difficilmente sarà un fattore determinante per il rilancio della crescita in queste economie. In quella tedesca, invece, l’aumento dei consumi dovrebbe in parte compensare il calo della domanda estera, soprattutto dal sud Europa. Le previsioni per quest’anno sono comunque di un netto rallentamento rispetto alla crescita vigorosa dell’anno scorso. La maggior parte delle stime converge attorno a un’espansione dell’attività nel 2O12 attorno allo 0,5-0,6 per cento. L’economia tedesca, che nell’ultimo trimestre 2011 ha accusato una contrazione dello 0,2%, dovrebbe però riuscire ad evitare la recessione.
Il Sole 24 Ore – 1 aprile 2012