Repubblica. Un gatto trasmette il virus Sars-Cov 2 alla veterinaria che lo visita. Ma non scatta l’allarme, perché è un caso davvero molto particolare. Il gatto, un bel soriano di dieci anni, vive con due proprietari ricoverati in isolamento per Covid nell’ospedale universitario di Prince of Songkla a Hat Yai, nel sud della Thailandia. Dove lavora l’autore dello studio, pubblicato su Emerging Infectious Diseases. Leggi articolo di Nature
Si decide così di far visitare anche il gatto, perché invece il contagio dagli esseri umani ai propri animali domestici è stato ampiamente dimostrato. Ma mentre la veterinaria fa al gatto un tampone salivare, il soriano starnutisce. Un incidente di percorso. E la veterinaria, che indossa guanti e mascherina, ma non gli occhiali, viene esposta al suo starnuto. Tre giorni dopo, febbre, tosse e tira su col naso, ancora qualche giorno ed è positiva al Covid. Ma non avendo familiari o conoscenti positivi pensa subito al gatto, nel frattempo risultato positivo. La conferma arriva dall’analisi genetica: la sequenza genomica del virus è identica per veterinaria, gatto e proprietari.
Ed è estremamente tranquillizzante anche Giovanni Maga, Direttore Istituto di Genetica Molecolare “Luigi Luca Cavalli Sforza” Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr-Igm Pavia.
“Non dobbiamo preoccuparci, sapevamo già da tempo che il virus può contagiare animali. È una caratteristica di tutti i coronavirus e Sars-Cov-2 non fa eccezione. Ma si tratta sempre del virus che dall’uomo passa all’animale e poi eventualmente potrebbe ritornare, lo stesso virus, all’uomo stesso. Quindi non si tratta né di un mutante né di un nuovo virus. Nel caso degli animali domestici, ricordiamo che a fronte di centinaia di milioni di persone contagiate e altrettanti animali domestici che convivono, questo è finora l’unico caso documentato. Quindi si tratta certamente di un evento rarissimo e al momento non può farci pensare che gli animali domestici possano essere dei vettori efficienti del virus. Sappiamo che possono contagiarsi, spesso non hanno sintomi, ma la loro capacità di trasmettere il virus, tranne che in casi eccezionali come questi, è molto bassa. Quindi non allarmiamoci e continuiamo a voler bene ai nostri amici domestici”.