Infezione batterica o scarti dei pescatori: queste le cause più probabili della moria di pesci registrata nei giorni scorsi a Lazise lungo un paio di chilometri del litorale verso Peschiera. Tra sabato e domenica passeggiando su questo tratto si potevano notare numerosi pesci a pelo dell’acqua o arenati sulla sabbia. Un fenomeno che non ha destato preoccupazione nei turisti che domenica affollavano le spiagge davanti ai campeggi e per cui fino a ieri non sono state allertate le autorità competenti, Arpav per la tutela dell’ambiente e Servizio veterinario dell’Ulss 22 per il controllo degli alimenti di origine animale.
«Ho avuto segnalazioni ufficiose e ho informato il nostro ufficio ecologia», dichiara il sindaco Luca Sebastiano, «penso non ci sia nulla di rilevante, ma è giusto stare all’erta». I pesci morti sembrano essere della stessa specie: scardole. Una segnalazione è arrivata anche al biologo Ivano Confortini, responsabile del Servizio tutela faunistico ambientale della Provincia di Verona. «Non posso diagnosticare nulla perché non ho visto gli esemplari», premette. Avanzando comunque delle ipotesi: «Tra la primavera e l’estate non è raro muoiano dei pesci a causa di infezioni da pseudomonas, batteri sempre presenti nel lago ma più concentrati in certi periodi dell’anno a causa dell’aumento del carico organico. Non sono pericolosi per l’uomo, ma causano una mortalità maggiore nei pesci che escono da un periodo di stress come quello riproduttivo: i più debilitati possono non far fronte a una concentrazione maggiore di batteri». Il fatto che sia colpita una particolare specie sarebbe dovuto alla probabilità: essendo poco pregiate, le scardole non vengono pescate e quindi sono più abbondanti. La loro scarsa qualità avvalorerebbe anche la seconda ipotesi, ovvero che questi pesci siano finiti per sbaglio nelle reti di qualche pescatore che li avrebbe poi rilasciati, già morti. I nubifragi della scorsa settimana avrebbero poi contribuito a portarli a riva. Un episodio analogo era stato registrato tre anni fa e l’allarme era rientrato dopo qualche giorno. Gino Barato, storico pescatore di Lazise, invita a non abbassare la guardia: ammette che quelle lungo la spiaggia possano essere state abbandonate da qualche collega, «ma da quest’inverno vedo un branco di scardole nel porto vecchio, hanno macchie bianche sul dorso e sulla coda e piano piano muoiono».
L’Arena – 9 gugno 2016