La Regione Lombardia «non ritiene necessario bloccare la pesca alle anguille» sulla sponda bresciana del Garda ma ha iniziato i controlli sui fondali. Ma il ministero della Salute invita ad adottare un procvvedimento di divieto
A confermarlo è il dottor Piero Frazzi, responsabile della Unità Organizzativa Veterinaria della Regione, in accordo con l’assessore alla sanità, Luciano Bresciani.
La notizia del mancato stop alla pesca contrasta con quella della Provincia di Verona, sollecitata dal responsabile del servizio veterinario della Ulss 22, Alessandro Salvelli e dall’ittiologo Provinciale, Ivano Confortini, aveva bloccato il 6 luglio scorso la pesca al grasso pesce lacustre, perchè contaminato da diossine e policlorobifenili in tutto il Garda. La Provincia di Brescia il cui assessore all’ambiente, Alessandro Sala, aveva chiesto lumi proprio al collega regionale prima di emanare un eventuale provvedimento simile al decreto del presidente della Provincia di Verona e dell’assessore all’ambiente, Giovanni Miozzi e Fabio Venturi, ha ora le «mani legate» su questa vicenda.
Dalla Lombardia non hanno ritenuto di aderire all’appello della lettera del sottosegretario alla salute, Francesca Martini, che aveva chiesto a Brescia e Trento, oltre che a Verona, lo stop alla pesca delle anguille dopo l’emanazione ministeriale del blocco del consumo e della vendita dei pesci per 12 mesi da maggio
L’Arena – 17 agosto 2011
La risposta del ministero della Salute: ci vuole divieto di pesca anche in Lombardia
Relativamente alla notizia comparsa su alcuni organi di informazione in data 17 agosto 2011, si precisa che il Ministero della Salute ha già emanato, con Ordinanza Ministeriale 17 maggio 2011, disposizioni concernenti il divieto di immissione sul mercato e commercializzazione delle anguille provenienti dal Lago di Garda.
Gli Assessorati provinciali competenti, per quanto concerne l’autoconsumo ovvero la possibilità di pesca, per garantire la massima sicurezza dei consumatori, sono stati invitati a valutare l’opportunità di promuovere idonee disposizioni che prevedessero specifici divieti di pesca, limitati alle anguille.
Infatti, provvedimenti integrativi della sopraccitata Ordinanza Ministeriale a livello locale, tendono a diffondere maggiore consapevolezza anche per coloro che cedono pescato occasionalmente.
La Provincia di Verona, accogliendo quanto indicato, si è prontamente attivata nell’adozione di un provvedimento di divieto di pesca a tutela della salute pubblica.
La Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione del Ministero della Salute interverrà sull’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, affinché si faccia promotore e portavoce delle esigenze della Sanità pubblica presso l’Assessorato della caccia e della pesca della Provincia di Brescia, sollecitandolo all’adozione di un provvedimento di divieto di pesca fino ad un chiarimento delle problematiche relative alle contaminazioni delle acque del lago.